Insieme ad altri due romeni hanno massacrato il nordafricano per un apprezzamento a una barista

Uccidono un marocchino: arrestati

In manette due pugliesi residenti ad Atessa, l’accusa è omicidio volontario

ATESSA. Hanno massacrato a manganellate un marocchino perché colpevole di un complimento a una barista in un paesino della provincia di Rieti. I quattro, tra cui due residenti ad Atessa, sono stati arrestati per omicidio in concorso a seguiro di rissa.
La vittima dell’aggressione si chiamava Alì Labass. Il marocchino, 53 anni da tempo residente a Castelfranco (Rieti), è morto al policlinico Gemelli di Roma mercoledì scorso. Vi era arrivato in gravi condizioni il 7 febbraio, dopo essere stato pestato a sangue davanti a un bar di Castel Sant’Angelo.
Gli autori del pestaggio sono: Nicola Stasolla di 35 anni e Roberto Calia di 26 anni, entrambi di Modugno (Bari) ma residenti ad Atessa, e i romeni Catalin Comanici, 27 anni, residente a Lesina (Foggia), e Leonard Valentin Neculoiu, di 29 anni senza fissa dimora.

RISSA AL BAR. I due atessani arrestati lavoravano come operai edili nella frazione aquilana di Colle di Preturo. Erano impegnati nella ricostruzione post terremoto ed erano alloggiati a Castel Sant’Angelo nel bar-albergo “Da Silvana”. Il pestaggio di Labass è avvenuto proprio davanti al locale. L’uomo avrebbe rivolto un apprezzamento alla barista e per questo sarebbe scoppiata una rissa con uno dei due romeni. Comanici avrebbe avvicinato il nordafricano e lo avrebbe cominciato a picchiare. Questo per difendersi gli avrebbe morso una mano.

IL PESTAGGIO. In soccorso di Comanici sono arrivati Stassola, Calia e Neculoiu. I quattro, liberato il romeno dalla morsa del marocchino, lo avrebbero massacrato con calci e pugni. Poi avrebbero infierito sull’uomo con un manganello metallico. I quattro avrebbero colpito Labass anche quando era ormai a terra moribondo. Il pestaggio è durato sino all’arrivo dei carabinieri. Visti i militari i quattro sono scappati lasciando il nordafricano in fin di vita.

LA MORTE DI LABASS. L’uomo è stato portato d’urgenza a Roma, al policlinico Gemelli. Aveva delle ferite alla testa e alla colonna vertebrale. I calci, i pugni e il manganello avevano poi lesionato gli organi interni. Labass ha lottato contro la morte sino a mercoledì mattina, quando è morto per i traumi causati dal pestaggio.

LE INDAGINI. Mentre il marocchino lottava tra la vita e la morte al Gemelli, i carabinieri della compagnia di Cittaducale (Rieti) hanno cominciato a cercare i quattro aggressori. Indagini non semplici anche per la reticenza dei testimoni, minacciati dagli assassini, e dal silenzion della titolare del bar-albergo. Il tutto, secondo quanto riferito dai carabinieri, perché nella locanda erano ospitati 24 operai senza alcuna registrazione.

IL FERMO. I quattro sono stati arrestati ieri, ad appena un giorno dalla morte del marocchino. Tre sono stati fermati dai carabinieri della stazione di Preturo di Sassa, guidati dal capitano Marcello D’Alessio. Stassola è stato invece rintracciato e arrestato dai militari della compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Antonio Spoletini, ed è ora chiuso in cella nel carcere di Villa Stanazzo.