Ucciso in casa dal nipote 15enne: oggi c’è l’ultimo saluto al nonno 

Per Guido Rodolfo Sulpizio, 78 anni, è stata fatale la raffica di colpi all’addome: lo ha svelato l’autopsia Il difensore del minore, che resta in carcere a Roma, sta valutando il ricorso al tribunale del Riesame

BUCCHIANICO. È stato ucciso dalla raffica di colpi all’addome. Al netto del lessico specialistico, è questa la causa della morte di Guido Rodolfo Sulpizio, 78 anni di Bucchianico, ammazzato di botte dal nipote di 15 anni affetto da una patologia psichiatrica. È quanto emerso dall’autopsia eseguita ieri mattina, all’obitorio dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, dal medico legale Gabriele Margiotta, incaricato dal procuratore per i minorenni dell’Aquila David Mancini che, insieme al sostituto Lorenzo Maria Destro, coordina le indagini sul delitto di venerdì scorso. L’esame è durato circa tre ore. Entro sessanta giorni il consulente del pm depositerà la relazione finale. L’autopsia ha evidenziato numerosissime lesioni su tutto il corpo: quelle all’addome sono risultate fatali, ma la vittima è stata ripetutamente colpita anche alla testa e al torace.
L’ULTIMO SALUTO
Nel primo pomeriggio di ieri, è arrivato il nulla osta per la sepoltura. Stamattina, alle 11, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Bucchianico, saranno celebrati i funerali dell’anziano.
L’INDAGATO RESTA IN CARCERE
Il 15enne, accusato di omicidio volontario aggravato, si trova da due giorni nell’istituto penitenziario per minorenni Casal del Marmo di Roma. Il giudice per le indagini preliminari Cristina Tettamanti, infatti, ha convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri della stazione di Bucchianico e, contestualmente, disposto la custodia cautelare in carcere. È ritenuto concreto il rischio di reiterazione del reato alla luce dalla pericolosità mostrata dall’indagato. Il difensore del 15enne, l’avvocato Roberto Di Loreto, sta valutando il ricorso al tribunale del Riesame.
LA RICOSTruzionE
Il giorno della tragedia, il ragazzo ha prima aggredito la nonna, che ha scaraventato a terra senza alcuna motivazione particolare. L’ipotesi è che a innescare tutto sia stato una sorta di raptus dovuto alla certificata patologia psichiatrica di cui il giovane soffre. Fatto sta che il nonno è intervenuto in difesa della moglie e il 15enne ha iniziato a colpirlo, ripetutamente e con violenza, al volto e allo sterno con un aspirapolvere e due sedie. Quando l’anziano è crollato sul pavimento, il nipote ha proseguito a prenderlo a calci e pugni. Mentre gli saltava addosso con i piedi, ha anche filmato la scena con lo smartphone e l’ha postata sullo stato di Whatsapp, visualizzabile da tutti coloro che avevano il suo numero di cellulare. La nonna, sotto choc e in lacrime, ha chiesto aiuto al 112. Subito dopo, il ragazzo si è chiuso nella sua camera da letto. Sul posto sono arrivati tempestivamente i militari dell’Arma e il 118. Il luogotenente Pietro Mangiapia, comandante della stazione dei carabinieri, ha convinto il giovane ad aprire la porta. Trasportato all’ospedale di Pescara in gravissime condizioni, l’anziano si è arreso dopo 13 ore.
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