Uffici del Comune nel palazzo da demolire

Il caso dell’edificio Novecento, ecco il piano dell’amministrazione Pupillo per risparmiare i costi dell’abbattimento ma i confinanti sono pronti al ricorso

LANCIANO. Dichiarare la palazzina di pubblica utilità o procedere al suo abbattimento. È il bivio a cui si trova il Comune nella vicenda di Palazzo Novecento, il fabbricato di via De Titta realizzato nel 1999 con i regolari permessi edilizi e in seguito dichiarato abusivo poiché, come hanno stabilito diverse sentenze, non erano state rispettate le disposizioni del piano regolatore dell’epoca. È passato più di un anno dall’ultima sentenza del Tar e, in questi giorni, il caso è tornato in cima all’agenda dell’amministrazione Pupillo. Il Comune ha già acquisito al proprio patrimonio la palazzina residenziale, abitata da 10 famiglie che nel frattempo hanno dovuto lasciare lo stabile. Il prossimo passaggio sarebbe la dichiarazione di pubblica utilità, così da poter utilizzare l’edificio come sede di uffici comunali. Su questa opzione, però, l’amministrazione di centrosinistra, che ha ereditato il caso Novecento dalla passata giunta, tentenna da un anno. L’ufficio legale del Comune ha dato parere favorevole, ma una parte della maggioranza chiede ulteriori garanzie, cioè di far valutare l’intera vicenda da un avvocato esperto di urbanistica.

I vantaggi di recuperare il contestato palazzo, cambiando la sua destinazione d’uso, sono soprattutto economici: il Comune risparmierebbe circa 500 mila euro per l’abbattimento della palazzina. Una cifra che sarebbe anticipata dal Comune e che poi si rifarebbe sui proprietari, sulla ditta costruttrice (la Dnd immobiliare) e sugli ex inquilini, già provati dalla vicenda. Nell’immobile, inoltre, troverebbero spazio alcuni uffici comunali, in affitto oggi a Palazzo del Capitano in largo Tappia: per il Comune significherebbe un altro risparmio di 80-90 mila euro l’anno. Ma il confinante di Palazzo Novecento ha avviato un’altra vicenda giudiziaria per arrivare all’abbattimento. I proprietari del villino hanno chiesto un adeguato ristoro al Comune altrimenti impugneranno il provvedimento per chiedere il rispetto della sentenza di demolizione. È proprio l’eventualità di un ulteriore ricorso al Tar a frenare parte della maggioranza. La decisione sarà presa, comunque, a stretto giro e il caso Novecento approderà a uno dei prossimi consigli comunali.

Stefania Sorge

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