Umilia e picchia in casa la moglie: un audio della figlioletta lo incastra 

Il racconto choc della piccola a una zia: «La mamma con la bocca piena di sangue, è stato papà» Ma l’imputato, un 48enne albanese, nega: «Si sentono voci di sottofondo, quasi a voler suggerire»

CHIETI. A incastrarlo definitivamente, dice l’accusa, è stata una registrazione audio in cui si sente la figlioletta, con l’innocenza dei suoi quattro anni, raccontare a una zia che papà dà le botte alla mamma. «Una volta le ha spaccato il labbro, aveva la bocca piena di sangue», è il senso delle parole choc pronunciate da quella bimba costretta, sempre in base alla ricostruzione della procura di Chieti, ad assistere a scene quotidiane di soprusi. Ora il marito violento, un muratore albanese quarantottenne, rischia una condanna a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate: è la pena sollecitata ieri mattina dal pm d’aula Natascia Troiano. La sentenza del giudice Maurizio Sacco arriverà il prossimo 12 giugno. La vittima, assistita dall’avvocato Manuela D’Arcangelo, si è costituita parte civile e chiede 50mila euro di risarcimento dei danni. L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandra Pavone, nega invece ogni accusa e sostiene che la moglie si è inventata tutto. E anche l’audio della bambina, è la tesi della difesa, non sarebbe genuino «perché si sentono voci di sottofondo, quasi a voler suggerire». A condurre le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marika Ponziani, sono stati i poliziotti della squadra mobile di Chieti.
Le violenze, si legge sul capo d’imputazione, sono andate avanti fino al 20 dicembre 2021. L’uomo è accusato di aver maltrattato la moglie «con condotte denigratorie e violente». Più nel dettaglio, «in occasione di accessi d’ira dovuti a futili motivi, la ingiuriava e minacciava con espressioni del tipo: “Sei un pezzo di m... e una p...”, “Non sai fare niente”, “ti faccio togliere la bambina”, “Non puoi nemmeno immaginare cosa sono capace di farti”».
E infatti l’imputato, afferma sempre la procura, è passato «ripetutamente alle vie di fatto» con schiaffi, tirate di capelli, spintoni, calci e pugni. Non sono mancate neppure «scenate in pubblico», in cui la umiliava ingiuriandola e urlando contro di lei. «Con queste condotte», è la conclusione della procura, «l’imputato ha instaurato all’interno della casa coniugale un clima di paura del quale era peraltro vittima anche la figlia minorenne, costretta ad assistere alle aggressioni in danno della madre». Il quarantottenne è accusato pure di lesioni perché, il 10 ottobre 2021, si è accanito sulla moglie colpendola con un pugno e fratturandole una costola.
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