Un super esperto per i sette indagati

Donna morta nella villetta esplosa: il gip nomina Minervini, è lo stesso perito della strage di Città Sant’Angelo
CHIETI. Sarà il capitano Paride Minervini a fare chiarezza sulla fuga di gas che causò l’esplosione avvenuta il 23 novembre scorso, della villetta a San Martino, nella quale perse la vita Anna Rita De Ponte, 56 anni, di Chieti, storica segretaria dello studio legale Rocchetti. L’ufficiale dell’esercito, esperto balista, è lo stesso perito dell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio di Città Sant’Angelo, che scoppiò il 25 luglio scorso.
Ieri c’è stato l’affidamento dell’incarico da parte della Gip Antonella Redaelli. La vicenda vede sul registro degli indagati 7 persone: Giuseppe Serra, 47 anni, di Chieti e Francesco Esposito, 61 anni, di Bucchianico, quelli che installarono il bombolone di gpl nel garage della villetta, assistiti dall’avvocato Vittorio Supino; Eugenio De Donno, 50 anni, di Chieti, l’elettricista, difeso dall’avvocato Monica D’Amico; Paolo Del Lago, 67 anni, di Genova e Osvaldo Loccia, 50 anni, residente a Roma, rappresentanti della sede centrale della Liquigas, il primo assistito dall’avvocato Fabrizio Lemme e Giovanni Geremia, il secondo dall’avvocato Canio Marzocca – questi hanno chiesto l’incidente probatorio – Lelio Rosati, 67 anni, di Alanno, rappresentante locale della Liquigas, assistito dall’avvocato Marzocca e Giovanni Faieta, 34 anni, di Chieti, l’autista che materialmente ha portato il Gpl qualche giorno prima dell’esplosione, difeso dall’avvocato Francesco Emanuele Salomone. Tutti indagati per crollo nella fattispecie colposa e di omicidio colposo.
Anche gli indagati hanno nominato i consulenti, Flavio D’Intino per De Donno, Stefano Mario Menechino per Serra e Esposito così come la parte offesa, Federica Cicalini, figlia della Del Ponte, assistita dall’avvocato Marco Femminella, ha nominato l’esperto Pierluigi D’Angelo. Le altri parti offese Glauco Del Ponte, fratello della vittima, e Iolanda Del Villano, madre di Annarita Del Ponte, sono invece rappresentati dall’avvocato Orsola Piermarini.
Entro 60 giorni il perito dovrà rispondere ai quesiti posti dalle parti. Il pm Rosangela DiStefano, ha chiesto di verificare le origini e le modalità di sviluppo della deflagrazione, in particolare le cause che hanno prodotto la fuiriuscita di gas e la successiva esplosione.
Mentre l’avvocato Femminella intende sapere i dati identificativi del serbatoio, l’anno di costruzione e la tipologia, se si tratta di un serbatoio fuori terra o interrato se è nuovo o rivestito di vernice, se il serbatoio era stato concesso in comodato d’uso o affitatto o se era di proprietà della Del Ponte, se la Del Ponte è stata informata di avvalersi di un serbatoio nuovo, o di averlo in locazione o acqusitarlo, se l’impianto aveva un manuale d’uso, e se lo stesso era stato installato secondo le regole edilizie urbanistiche e di prevenzione incendi.
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