Una cinquina per la presidenza

Provincia, Di Giuseppantonio con l’handicap di Paolini.

CHIETI. Quattro sfidanti per Tommaso Coletti nelle elezioni del 6 e 7 giugno (salvo rinvii) per la presidenza della Provincia. Una competizione a 5 che, se le indicazioni saranno rispettate, promette scintille per le liste e le alleanze che prefigurano in alcuni casi divisioni significative.

Il primo avversario di Coletti, come potenziale bacino elettorale, è senz’altro Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, alfiere di un’Udc che ha faticato non poco ad arrivare all’intesa con il Pdl e che si presenta al vaglio delle urne con un possibile handicap che gli potrebbe essere fatale, la candidatura del sindaco di Lanciano Filippo Paolini, Forza Italia, che in questi giorni sta lavorando alla formazione di una lista civica con nomi di un certo peso elettorale. Paolini, che fin dall’anno scorso aveva manifestato ai vertici di Forza Italia la volontà di misurarsi con altre esperienze politiche, non sembra temere le ritorsioni degli ormai ex amici di cordata del Pdl che, alla fine di un lungo braccio di ferro, per la Provincia non hanno voluto puntare su di lui, con il rischio di “regalare” in prospettiva a Coletti il consistente pacchetto di voti di un sindaco che a Lanciano vanta un buon nucleo di seguaci.

Un altro candidato presidente è l’ex consigliere regionale Bruno Di Paolo, anche lui un “orfano” del centrodestra, esponente della Dc per le autonomie, che ha deciso di presentarsi con la lista civica “Giustizia sociale”, da «battitore libero», sottolinea, «che vuole recuperare i tanti elettori che hanno voltato le spalle alla politica». Il quinto candidato sarà un esponente della Destra che Annarita Guarracino, coordinatrice provinciale del partito di Francesco Storace e Teodoro Buontempo, sceglierà tra alcuni giorni in una terna di nomi. La lista dei 30 candidati ai collegi provinciali è già pronta.

Si preannuncia fitto anche il nucleo delle liste di sostegno ai candidati presidente. Coletti dovrebbe poter contare su Pd, Idv, “Democratici per l’Abruzzo”, “Sinistra e libertà” formata da Verdi, Socialisti, Sinistra democratica, Movimento per la sinistra e Unire la sinistra, ovvero anche vari esponenti di Rifondazione, un partito che, in un tardivo sussulto polemico legato all’approvazione dell’accordo di programma sul recupero delle aree industriali di Chieti con progetti multimilionari, non ha ancora definito il sostegno al presidente uscente.

Di Giuseppantonio, oltre al Pdl e non si sa quanta parte dell’Udc, dovrebbe contare su un paio di liste tipo “Alleanza per Chieti” e “Forza Chieti”, ovvero i nuclei dei partiti all’origine del Pdl. In definitiva, secondo una contabilità provvisoria e nell’ipotesi che i tre candidati “minori” siano sostenuti da un solo schieramento, le liste di candidati consiglieri provinciali potrebbero essere in tutto 11.