Usano l’ex tracciato in otto nei guai per attività sociali

17 Agosto 2012

Otto denunce alla Procura per occupazione indebita di suolo pubblico; una manifestazione di protesta in Comune e una riunione col sindaco, Rocco Catenaro per il 20. È il centro sociale Zona 22,...

Otto denunce alla Procura per occupazione indebita di suolo pubblico; una manifestazione di protesta in Comune e una riunione col sindaco, Rocco Catenaro per il 20. È il centro sociale Zona 22, spazio nell’ex sottostazione di San Vito rimasto chiuso per 7 anni ma tornato in vita con attività culturali e sociali di un gruppo di cittadini, al centro di una disputa con l’amministrazione comunale che, da pochi giorni, è entrata in possesso dell’area data in comodato dalle Ferrovie. Una concessione che gli attivisti del centro hanno appreso in modo “brusco”: con l’arrivo dei carabinieri. «Martedì i carabinieri sono arrivati nell’area, hanno preso i nomi di chi c’era, hanno fatto le foto ai lavori apportati allo spazio e ci hanno comunicato che, dietro pressione dell'amministrazione comunale, avrebbero inviato i nomi in Procura», racconta Fabiano Di Berardino, di “Zona 22”, «un’azione intimidatoria che non giustifichiamo. Per questo ieri con 50 cittadini abbiamo protestato in Comune: non siamo criminali. Il sindaco poteva avvertirci di quanto accadeva». «I carabinieri stanno verificando lo stato dei luoghi consegnati dalle ferrovie», ribatte Catenaro, «non sono intimidazioni. I ragazzi vogliono usare la sottostazione? Ne parliamo il 20 con una proposta che abbia regole per la concessione». (t.d.r.)