Usura, condanna definitiva all’ex carabiniere

Dovrà scontare più di tre anni, lui si difende: «Io, accusato e processato ingiustamente»

LANCIANO. La Cassazione ha confermato la sentenza inflitta in primo grado dal tribunale collegiale frentano e poi in appello dalla Corte dell’Aquila a Giuseppe Di Risio, 50 anni, di Casalbordino, ex carabiniere, a tre anni e 9 mesi di reclusione. Per lui le accuse erano di “usura a promessa” verso L.T. di Atessa, al quale avrebbe prestato 35mila euro, tra ottobre 2006 e gennaio 2007 chiedendogli interessi del 20 per cento, e falso ideologico.

Di Risio era stato assolto (e l’assoluzione è rimasta tale) da un altro caso di presunta usura, verso G.S., perché il fatto non sussiste, e per l’omessa denuncia di una notizia di reato oltre che per calunnia. L’ex carabiniere che ha prestato servizio a Lanciano, Vasto, Atessa e a Pescara, fin dall’arresto, avvenuto nel 2008, si è sempre proclamato innocente, dicendo di essere vittima di un amico al quale prestò dei soldi perché era in difficoltà, e che tra l’altro non glieli avrebbe mai ridati.

«Non mi aspettavo la condanna che ritengo ingiusta»commenta l’uomo, sconvolto «non ci fu alcuna usura. Ho piuttosto prestato dei soldi a quello che credevo essere un amico, che tra l’altro ora è indagato per reati legati alla truffa delle assicurazioni, e in 9 anni non mi ha ancora ridato un solo centesimo. Nel processo erano usciti documenti di telefonate che evidenziavano un legame tra L.T. e un poliziotto che lo istigava a non pagare, ma non sono stati considerati. Poi ero stato anche prosciolto dalle accuse di estorsione e minaccia che sono i reati a fondamento dell'usura. Mi dispiace solo che quei soldi prestati erano per l’operazione di mio figlio. Operazione che non ha potuto fare, visto che non ho più riavuto un centesimo e ora è claudicante per colpa di un uomo che mi ha distrutto la vita».

Essendo la sentenza definitiva, scalando i quattri mesi già fatti in carcere, Di Risio dovrebbe scontare tre anni e 5 mesi. L’avvocato che lo rappresenta, Alessandro Troilo, chiederà l’affidamento in prova ai servizi sociali. (t.d.r.)