Usura, condanne per 13 anni e mezzo

4 Aprile 2013

Giro di prestiti con tassi del 130%. A quattro imputati inflitte anche multe di 27 mila euro. Assolti altri tre indagati

LANCIANO. Quattro condanne per complessivi 13 anni e 6 mesi di reclusione e 27 mila euro di multa; tre assoluzioni; risarcimento danni alle parti civili da definire in separata sede. È la sentenza emessa dal tribunale collegiale presieduto da Ciro Riviezzo, a latere Paola De Nisco e Vincenzo Chielli, sui 7 imputati coinvolti nel processo scaturito dall’' “Operazione Aghi” in cui la polizia, nel marzo del 2007, scoprì un giro di prestiti usurari a danni di piccoli imprenditori frentani, con tassi annuali che oscillavano tra il 120 e il 300% per somme da 20 a 100mila euro. Una sentenza che è arrivata dopo oltre 4 ore di camera di consiglio, ben due ore dopo l’orario indicato dai giudici, e che chiude, almeno in primo grado, un processo nato 6 anni fa dalle indagini del commissariato che portarono alla sbarra undici persone accusate, a vario titolo, di concorso in usura aggravata, estorsione, truffa e lesioni.

Il 23 novembre 2011 ci furono 4 condanne per gli imputati che scelsero il rito abbreviato- sentenze ora pendenti in appello, e furono rinviati a giudizio i 7 imputati giudicati ieri.

P. U., 46 anni di Lanciano, è stato ritenuto colpevole di tre ipotesi di usura per 61 mila euro e condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a 9 mila euro di multa. È stato invece assolto per un presunto prestito usuraio di 97.700 euro. Il suo avvocato, Alessandro Troilo, ha già annunciato che presenterà il ricorso in appello. Oreste Valerio, 62 anni, di Perano, accusato di usura in concorso con Ucci è stato la condannato a 3 anni di reclusione e a 6 mila euro di multa. Achille Di Rocco, 68 anni, e Carmine Di Rocco, 51 anni, entrambi di di Lanciano, accusati di usura aggravata, sono stati condannati a tre anni e a 6 mila euro di multa. Carmine Di Rocco è stato invece assolto per un prestito usuraio verso A.F., parte civile nel processo.

Gianfranco Rossi, 43, di Fara San Martino, accusato di truffa, Massimo Piccirilli, di Santa Maria Imbaro, accusato di truffa e usura e Giovanni Marrone, 61 anni, di Lanciano accusato di usura, sono stati completamente assolti.

I 4 condannati dovranno anche risarcire, in separata sede, un macellaio, parte civile nel processo, che con la sua denuncia fece scattare l’operazione della polizia. Dopo sei mesi di indagini gli investigatori scoprirono un giro di usura ai danni di una decina di commercianti della zona frentana, che aveva prodotto un giro di affari che sfiorava il mezzo milione di euro. Nel processo sono stati tre i commercianti che si sono costituiti parte civile e che dovranno essere risarciti, ma in separata sede.

Teresa Di Rocco

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