produzione extra

Val di Sangro, arrivano altri straordinari alla Sevel

La direzione comunica 4 giorni di turni extra ad aprile, tre sabati e una domenica, ma la Fiom protesta: il personale è stremato

ATESSA. Arriva un altro aprile "straordinario" in Sevel, la fabbrica del Ducato Fiat che occupa in Val di Sangro oltre 6mila dipendenti. La direzione aziendale ha comunicato il ricorso a quattro giornate di turni extra anche per il mese entrante, rispettivamente i sabato 2, 9 e 23 aprile e domenica 10.

La macchina produttiva procede quindi a gonfie vele, confermando un trend in ascesa che non si è mai arrestato dallo scorso anno quando, praticamente tutti i mesi, si è fatto ricorso a giornate di straordinario con una media di tre giornate al mese. Da gennaio la situazione si ripete anche per il 2016, mese dopo mese. E probabilmente si ricorrerà ad altri turni straordinari anche in primavera ed estate visto che, dallo scorso anno, dove si era già toccata la produzione record nella storia dello stabilimento (260.800 furgoni realizzati), dovranno essere sfornati 20mila furgoni in più.

Se da un lato il dato è positivo, visto che la città-fabbrica della Sevel da sola copre il 10% del Pil (prodotto interno lordo) abruzzese ed è immersa in un sistema automotive che coinvolge ben 19 aziende, dall'altro evidenzia anche una generale sofferenza dei lavoratori che non si fermano mai. A lanciare l'allarme sono, da tempo, i sindacati Fiom e Slai-Cobas. Lo stabilimento Sevel ha una potenzialità di produzione di 1.270 veicoli al giorno e 300mila l'anno. Dal 1981 ha prodotto oltre 5milioni di furgoni e in Europa un veicolo su tre del segmento del Ducato, è prodotto in Sevel. Ma la forza lavoro arranca. Non basta l'esperimento, ancora in vigore, dei weekendisti (lavoratori interinali che lavoreranno part-time, 32 ore, solo durante il week-end dal giovedì alla domenica pomeriggio, nel reparto lastratura e per le produzioni destinate al Messico), nè è sufficiente l'aiuto dei cosiddetti lavoratori trasfertisti, ovvero dipendenti provenienti dagli stabilimenti della galassia Fiat-Chrysler (Grugliasco, Pomigliano e Cassino).

Per la Fiom bisognerebbe investire in assunzioni che avvengano sostanzialmente sul territorio per il duplice obiettivo di restituire un po' di fiato ai lavoratori sulle catene di montaggio e rilanciare l'economia locale. «Il 2016» aveva ammonito il segretario provinciale della Fiom, Davide Labbrozzi, già a gennaio «rappresenta un anno delicato per i dipendenti Sevel, che rischia di dare un colpo di grazia al pianeta dei diritti e del sistema sindacale. La tanto sbandierata crescita dei volumi, che noi consideriamo positivamente, non è accompagnata dalla crescita dei diritti di chi lavora, ma, invece, dalla continua e progressiva riduzione degli stessi».