Vasto, paura a Montevecchio: collina incenerita dalle fiamme

foto di Gianfranco Daccò
Momenti di panico ieri per l’incendio divampato a Fonte Joanna. Da Ciampino l’unico canadair arrivato dopo quattro ore
VASTO. Un’intera collina incenerita, un quartiere terrorizzato che impotente ha visto avanzare il fuoco, il costone che si affaccia sul mare avvolto da una nuvola di fumo e da una pioggia di fuliggine. È davvero grande il danno provocato ieri da un incendio divampato poco dopo le 11.30 in località Fonte Joanna a ridosso della collina di Montevecchio. Il fuoco, partito da una zona impervia, alimentato dalla vegetazione incolta, ha risalito la collina arrivando a lambire le abitazioni di contrada Lota e Sant’Antonio Abate. Il fumo ha invaso anche il quartiere San Michele. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno richiesto da subito l’intervento di un canadair. L’aereo, impegnato a Teramo, non è arrivato. Ha potuto ben poco un elicottero dei vigili del fuoco.
Finalmente alle 15.45 sono arrivati due canadair da Ciampino che hanno iniziato a fare lanci di acqua prelevata dal mare facendo arretrare le fiamme. L’intervento dei due canadair insieme ai baschi azzurri della protezione civile (tre di Vasto e uno di Torino di Sangro) e ai vigili del fuoco è riuscito a soffocare il fuoco che minacciava le case. Da appurare le cause dell’incendio. Quel che è certo non è stato un fenomeno di autocombustione. Probabilmente qualcuno ha acceso del materiale secco. A dare l’allarme sono state alcune persone che si trovavano sul posto per la raccolta delle olive. Ad attirare la loro attenzione era stato il fumo che si alzava dalla collina.
Tanta la paura e contestualmente la rabbia dei cittadini che tante volte hanno denunciato la pericolosità di tanti terreni incolti che circondano la città. Era accaduto tre anni fa a Sant’Antonio Abate, si è ripetuto ieri. Non sono mancate le critiche anche per l’arrivo dei canadair da Ciampino solo dopo quattro ore: «Abbiamo temuto di perdere le nostre case», hanno dichiarato alcune famiglie. Qualche anziano si è sentito male a causa del fumo, per fortuna malesseri passeggeri. Quella lunga lingua nera lasciata dal fuoco che dal quartiere San Michele scende verso il mare racconta però la gravità dell'accaduto. «La speranza è che venga fatta chiarezza sull'origine del rogo», hanno commentato le famiglie che hanno rischiato di perdere tutto.
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