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26 ottobre

26 Ottobre 2025

Oggi, ma nel 2004, a 1200 chilometri di distanza dalla superficie di Titano, il modulo orbitante Cassini, lanciato il 15 ottobre 1997 dalla base di Cape Canaveral, in Florida, con il veicolo d’atterraggio Huygens, fotografava il grande satellite naturale del pianeta Saturno nell’ambito della missione robotica interplanetaria congiunta, che coinvolgeva la Nasa, l’Esa e l’Asi, ovvero le sigle delle agenzie spaziali statunitense, europea e italiana, che terminerà il 15 settembre 2017. Il buon esito dell’operazione destava enorme rilievo a livello globale non solo per la comunità scientifica.

La sonda era intitolata alla memoria dell’astronomo ligure Giovanni Domenico Cassini (nella foto, particolare, eternato nella statua scolpita da Hippolyte Maindron come ornamento del museo transalpino del Louvre, del 1857), originario di Perinaldo, in provincia di Imperia, ma allora facente parte della Repubblica marinara di Genova, classe 1625, che dal 1671 aveva ricoperto il ruolo di direttore dell’osservatorio astronomico parigino ed era stato lo scopritore di quattro satelliti di Saturno, ossia Giapeto, nel 1671, Rea, nel 1672, Dione e Teti, entrambi nel 1684, oltre che della Divisione di Cassini negli anelli di Saturno, nel 1675.

Il 26 ottobre 2004, inoltre, il già menzionato orbiter Cassini, che sorvolava per la prima volta Titano, invisibile ad occhio nudo, considerato dagli addetti ai lavori uno dei corpi rocciosi più massicci dell’intero sistema solare, utilizzava la sofisticata strumentazione di dotazione per riuscire a vedere attraverso la densa atmosfera di Titano e acquisire la prima immagine radar della sua superficie, facendola conoscere, e dettagliandone la composizione geologica come formata da ghiaccio d’acqua, roccia e idrocarburi liquidi. L’astronomo olandese Christiaan Huygens, che forniva il cognome al lander, originario dell’Aia, del 1629, il 25 marzo 1655, aveva scoperto Titano, dalla base operativa dei collegianti, che includeva anche il filosofo del razionalismo Baruch Spinoza, di Rijnsburg di Katwijk, nei Paesi Bassi, utilizzando il telescopio rifrattore da 57 millimetri di diametro e 310 di focale di propria fabbricazione.

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