Calcio

Il paradosso di Roccaspinalveti: più soci dell’Inter club che abitanti

25 Ottobre 2025

Il paese conta 1.150 residenti e il gruppo di fede nerazzurra annovera 2.150 tesserati. Il presidente Trofino: «Abbiamo referenti nel mondo e raccogliamo i frutti di una semina durata anni»

ROCCASPINALVETI. C’è un paese in provincia di Chieti, Roccaspinalveti, in cui ci sono più associati all’Inter club che abitanti. Strano, ma vero. Il paese appartiene alla comunità del medio Vastese e conta circa 1.150 residenti, molti fanno riferimento a Vasto, ovviamente, altri al vicino Molise. E, soprattutto, c’è un club dell’Inter, fondato nel 2008, che annovera 2.150 soci. Quasi il doppio degli abitanti di Roccaspinalveti. Il trait d’union si chiama Mirco Trofino. Che è presidente dell’Inter Club e assessore comunale. Non che a Roccaspinaveti siano tutti tifosi dell’Inter. Per carità, ci sono anche altre fazioni per dare vita ai soliti sfottò calcistici tipici di un paese. Però, la curiosità rimane: come fa Roccaspinalveti ad avere più soci dell’Inter club che abitanti?

«Abbiamo seminato bene nel corso degli anni. E stiamo ancora raccogliendo i frutti di una semina partita nel 2008», la risposta di Mirco Trofino che poi approfondisce: «Per anni siamo andati a vedere l’Inter anche quando i risultati non erano quelli di adesso. E, soprattutto, siamo andati in posti dove nessuno voleva andare. Questo ci ha portato a guadagnare stima e considerazione nel centro di coordinamento degli Inter Club e nella stessa società nerazzurra. Negli anni questa politica ha premiato. Siamo arrivati ad essere il terzo Inter club al mondo». E come funziona la campagna tesseramento? «Abbiamo una settantina di referenti sparsi per il mondo che procacciano tesserati. Abbiamo una modulistica da riempire che inviamo, viene compilata e ci viene restituita. E, generalmente, da maggio a giugno apriamo e chiudiamo la campagna di adesioni».

L’ultima è stata particolare. «Sì, perché chiedere a un tifoso di rinnovare la tessera dopo aver perso la finale di Champions 5-0 è dura. Dopo aver perso lo scudetto così. Ma il tifoso dell’Inter è passionale e fedele e quindi resiste a tutto». Come funziona la trasferta? «Un tempo erano i club che chiedevano i biglietti e poi li distribuivano ai soci. Che, ovviamente, avevano e hanno la prelazione. Oggi, invece, dopo il Covid, il meccanismo è leggermente cambiato. Per avere le prelazione bisogna essere comunque iscritti a un Inter club. In base a questa iscrizione e al numero di tessera ogni singolo tifoso può acquistare in maniera telematica il biglietto della partita». Questo anche per evitare la concentrazione di tagliandi e togliere potere ai club dopo gli incresciosi fatti legati alla curva dell’Inter al Meazza. In ogni partita dei nerazzurri è facile vedere lo striscione del club di Roccaspinalveti.

«Ad onor del vero nelle ultime settimane non lo abbiamo esposto perché, secondo le ultime norme di legge, deve essere ignifugo e non abbiamo avuto tempo di realizzarne uno nuovo. Tempo qualche giorno e provvederemo». Ma i soci dell’Inter club di Roccaspinalveti sono sempre presenti. Ad esempio, erano a Bruxelles martedì, in occasione della sfida di Champions League. E sono attesi anche oggi (ore 18) al Maradona di Napoli. «Fin quando potrò cercherò di portare avanti questa iniziativa», aggiunge Mirco Trofino, «ma è pesante. E si abbina al lavoro in Comune dove ho l’incarico di assessore». In Abruzzo, ovviamente, quello di Roccaspinaveti è il club nerazzurro più numeroso.

«Per qualche anno lo siamo stati anche in Italia», la precisazione di Trofino, «prima del Covid. Al di là di tutto, al centro del villaggio c’è la passione per i colori nerazzurri e per la sua storia. E poi il piacere di stare in compagnia e allacciare nuove amicizie tra chi condivide una certa fede calcistica. Negli ultimi anni siamo stati ripagati con gioie e trofei, non ci possiamo lamentare. E ci sono le basi per togliersi nuove soddisfazioni grazie ai gol di Lautaro Martinez e al lavoro sul campo di Cristian Chivu e dietro la scrivania del ds Ausilio e del presidente Beppe Marotta».

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