Vasto, proteste sulla riviera per l'acqua maleodorante che fuoriesce dai tombini

Nuovi disagi sul lungomare dopo la vicenda di Fosso Marino Controlli del Circomare per scoprire gli allacci abusivi

VASTO. Si intasa un pozzetto in località Montevecchio, nelle condotte idriche finiscono fanghi e dai tombini di via Francesco Del Greco, al centro del quartiere rivierasco, esce un fiume di acqua putrida e maleodorante. La vicenda ha scatenato ieri mattina le proteste dei residenti ma anche di un gruppo di turisti arrivato due giorni fa in città. «Abbiamo transennato l’area in attesa dell’intervento della Sasi che è stata sollecitata a riparare il guasto prima possibile dal sindaco, Luciano Lapenna»,,dice il dirigente dell’Ufficio servizi del Comune, Ignazio Rullo. «Non si tratta comunque di liquame», assicura il funzionario. Intanto il Circomare avvia nuovi accurati accertamenti nei condomini e negli stabilimenti balneari.

Tombino esploso. Le prime lamentele al Centro sono arrivate sabato sera dai residenti dei condomini di via Francesco Del Greco. «Ci risiamo. Ogni tanto dal tombino all’incrocio con viale Dalmazia fuoriesce del liquido scuro e maleodorante. Con l’arrivo del caldo il problema non è più sopportabile», protestano i residenti. Ieri mattina il rialzo delle temperature ha aumentato il fastidio e contestualmente le lamentele. «Non possiamo negare che ci sia cattivo odore. Non si tratta tuttavia di acqua di fogna», assicura Ignazio Rullo al termine del sopralluogo. «Gli operai hanno accertato che a monte della riviera, all’altezza di Montevecchio, c'è un pozzetto che si è riempito di fango. È intasato e per questo provoca questo fenomeno. Il sindaco Lapenna ha già chiamato la Sasi e pregato i responsabili di ripulire il pozzetto prima possibile. Qualora non fosse possibile lo farà il Comune. Contiamo di risolvere il problema in pochi giorni», assicura il funzionario.

Allacci e problemi. La vicenda mette in luce una delle problematiche più sentite alla Marina: l’inadeguatezza delle reti fognarie. Le condutture non sono andate di pari passo con la massiccia espansione edilizia e con l’aumento di popolazione. Molti anche gli abusi scoperti di recente dall’autorità marittima. In inverno i problemi diminuiscono ma non appena la popolazione aumenta si ripresentano. Il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Punta Penna, Giuliano D’Urso, sta verificando se gli allacci delle acque condominali che fino a qualche mese fa finivano nelle acque bianche sono stati risistemati. Sette i condomini diffidati. «Tre di loro dopo la diffida e il pagamento della sanzione hanno già eseguito i lavori richiesti e ora sono in regola. Altri lo stanno facendo», dice il comandante D’Urso. L’autorità marittima da qualche giorno ha esteso i controlli anche agli stabilimenti balneari. Tutelare tutti i corsi d’acqua che finiscono in mare è diventata una esigenza. Le ammende previste per gli abusi vanno da 6 mila a 60 mila euro.

Paola Calvano

©RIPRODUZIONE RISERVATA