in via del porto

Vasto, si punge il piede con una siringa usata

Gettata sul marciapiede, 52enne resta ferito mentre sale in auto: dovrà sottoporsi a controlli

VASTO. Un mese fa era avvenuto a San Salvo, due giorni fa è successo a Vasto. Il 20 agosto un bambino di 3 anni si era punto con una siringa gettata fra le auto parcheggiate sulla riviera. Mercoledì a Vasto un cinquantaduenne, che usciva da un negozio in via Del Porto, salendo in auto per tornare a casa ha poggiato il piede su una siringa gettata sul piazzale del parcheggio, a poca distanza dalle aiuole. La siringa al buio era praticamente invisibile. È stata gettata lì senza il cappuccio. L’ago si è infilato nella scarpa da ginnastica dell’uomo ed ha raggiunto il piede. L’automobilista ha sentito distintamente il dolore della puntura. Dopo un primo comprensibile momento di panico, ha raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale per le cure del caso.

Al San Pio è stato sottoposto ad un prelievo del sangue e alla profilassi prevista in casi come questo. Poi è stato affidato ai medici del reparto di malattie infettive. I primi esami hanno dato fortunatamente esito negativo. Gli accertamenti dovranno tuttavia essere ripetuti fra un mese e poi dopo altri 90 giorni e poi ancora fra sei mesi. Un calvario per colpa di qualche sciagurato privo di senso civico. Il fatto è accaduto in una strada di grande traffico, frequentata da adulti e bambini. Quella siringa avrebbe potuto ferire, come è accaduto a San Salvo marina, anche un bambino. Poco tempo fa Stefano Moretti, referente locale dell’associazione antimafia, aveva denunciato la presenza di siringhe vicino alle aiuole e sollecitato più cura nella manutenzione di verde e strade e più severità con chi abbandona siringhe.

Il problema è che è praticamente impossibile stabilire chi ha gettato la siringa sul piazzale del parcheggio dopo averla usata. L’unico aiuto potrebbe arrivare dall’obiettivo di qualche telecamera. Ammesso che nella zona ci siano impianti di videosorveglianza. Dal reparto di malattie infettive del San Pio non vengono fornite notizie per tutelare la privacy del cinquantaduenne che, come detto, al momento non sembra aver contratto infezioni. Gli esperti ricordano che è sempre opportuno ricorrere ai medici in caso di punture. Un ago infatti può trasmettere il tetano, ma anche l’epatite B o C. L’infezione più temuta è, di certo, l’Hiv. I sanitari sostengono che il virus responsabile dell’Aids molto difficilmente resiste vitale e infettante nella situazione descritta, ma ogni caso è a sé. Fra un mese il cinquantaduenne sarà costretto a tornare in ospedale e poi ancora per altri due controlli periodici. Fare in modo di evitare che tali episodi accadano sarebbe decisamente meglio.

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