CHIETI / LA LEGGE DISATESA

Venti anni senza il Parco della costa, appello a Mattarella

Ricci (Wwf) scrive al presidente della Repubblica per chiedere una svolta sull’area protetta. «Non sono bastati 8 ministri, 7 presidenti della Regione e 8 assessori regionali: è ora di chiudete l’iter»

LANXIANO. "Confidiamo, signor Presidente, che da garante delle istituzioni di questo Paese, possa dare una svolta a una vicenda divenuta ormai intollerabile". Il Wwf Abruzzo porta all’attenzione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la mancata nascita del Parco nazionale della Costa teatina. Sono trascorsi 20 anni dall’istituzione dell’area protetta che nei fatti, però, non è stata mai attivata. Non sono bastati 8 ministri dell’ambiente, 7 presidenti della Regione Abruzzo e 8 assessori regionali. Così l’associazione ambientalista si rivolge direttamente al capo dello Stato.

In una lettera inviata venerdì scorso all’inquilino del Quirinale, il delegato Wwf Abruzzo, Filomena Ricci, ripercorre «l’assurda situazione dell'area protetta istituita da una legge che risale ormai a 20 anni or sono, ma mai realmente attivata per una serie di ostacoli frapposti negli anni a livello locale». Ostacoli, tuttavia, superati dalla nomina, da parte della presidenza del Consiglio dei ministri, di un commissario ad acta incaricato di perimetrare il parco. «Il commissario ha completato il proprio lavoro in tempi rapidi, ormai quasi 6 anni or sono», ricorda Ricci, «ma neppure questo è stato sufficiente per far uscire il provvedimento dalla palude in cui resta confinato da quattro lustri».

Negli anni il Wwf e altre associazioni hanno sollecitato anche l’intervento dei presidenti del Consiglio in carica, da Matteo Renzi (2016) a Paolo Gentiloni (2017) fino a Giuseppe Conte (giugno 2018). «Dai primi due nessuna risposta, dal terzo un gentile cenno di riscontro iniziale e poi il consueto scoraggiante silenzio», sottolinea il delegato regionale Wwf, «in tutte le missive chiedevamo, nel rispetto di quanto disposto da leggi dello Stato, di chiudere finalmente l’iter istitutivo del Parco e di inviare a lei, signor Presidente, il relativo decreto per la firma. A questo punto non ci resta che rivolgerci direttamente a Lei, sperando che possa fare in modo che venga finalmente cancellata l’assurdità di questa situazione: un Parco istituito e mai attivato e leggi dello Stato disattese da coloro che sono ai vertici dello Stato stesso».

Per il Wwf l’anno da poco iniziato vede una serie di anniversari negativi legati al Parco Nazionale della Costa Teatina. «Il 23 marzo saranno trascorsi esattamente 20 anni dall’istituzione di quest’area protetta “fantasma”», sottolinea l’associazione per la difesa dell’ambiente, «quel giorno, nel 2001, venne infatti approvata la legge n. 93 che, all’art. 8, comma 3, ne sanciva l’istituzione, almeno sulla carta. Il 24 luglio potremmo celebrare invece il 6° “compleanno” della definitiva perimetrazione disegnata dal commissario ad acta Giuseppe De Dominicis nominato il 4 agosto 2014, proprio per superare l’inedia del ministero dell’Ambiente e delle amministrazioni locali. Il 4 ottobre ricorrerà invece il 24° anniversario della individuazione di quel territorio come meritevole di tutela (legge 344/97)».

La parte costiera compresa tra Ortona e San Salvo offre, infatti, habitat e specie di interesse conservazionistico di valenza europea come testimoniato dalla presenza di sei Zone di conservazione speciale. «Non sono bastati 8 ministri dell’ambiente, 7 presidenti della Regione Abruzzo e 8 assessori regionali», rimarca il Wwf, «per dare attuazione a ciò che ha stabilito una legge dello Stato italiano. Ed è grave che a non rispettare le norme statali siano proprio i vertici dello Stato». L’associazione però non si arrende e ora si appella al presidente Mattarella, quale garante delle istituzioni, perché l’ente parco veda finalmente la luce.

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