CHIETI

Via all'abbattimento del condominio Trinchese, poi si passa a palazzo Panoramico / VIDEO

Lavori da 14 milioni di euro, la ricostruzione è prevista a fine 2023 grazie al superbonus edilizio

CHIETI. Iniziata questa mattina (giovedì 20 gennaio) la demolizione del codominio Trinchese, il palazzo a rischio crollo di via don Minzoni a Santa Maria. Ieri mattina è stata montata l'enorme macchina demolitrice e oggi partono i lavori.

Sul posto ieri è arrivato anche il sindaco Diego Ferrara per un breve sopralluogo insieme al direttore dei lavori Giampiero Di Primio. A seguire verrà demolito anche metà condominio Panoramico, che si trova proprio a fianco al Trinchese. «La demolizione è partita in ritardo rispetto al cronoprogramma a causa del problema imprevisto della presenza di amianto», ha spiegato Di Primio, «sapevamo della sua presenza nella struttura esterna, ma non potevamo sapere che ce n'era molto anche all'interno. Le operazioni di censimento dell'amianto sono dunque durate molto più a lungo e così anche lo smaltimento». Se non ci saranno ulteriori ostacoli, l'abbattimento del palazzo durerà un mese.

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Ruspe al lavoro per demolire il condominio Trinchese
Abbattimento in un mese e mezzo, poi tocca a palazzo Panoramico (video Arianna Iannotti)

A seguire si passerà al Panoramico per cui sono previste anche due settimane in più, perché in questo caso il palazzo va prima suddiviso in due e poi abbattuta la parte più pericolante. In due mesi e mezzo i due palazzi dovrebbero scomparire. Nonostante i ritardi iniziali, Di Primio pensa comunque di poter rientrare nei tempi per poter usufruire dell'agevolazione del superbonus del 110%, prorogato fino al 2023.

La ricostruzione dei due palazzi è prevista proprio a fine 2023. L'utilizzo di agevolazioni come il superbonus è fondamentale per sostenere economicamente l'operazione da 14 milioni di euro. In questo modo i condomini potranno abbattere la gran parte del costo e ritrovarsi tra due anni un appartamento nuovo, antisismico e con classe energetica molto alta quasi a costo zero. Si metterebbe così la parola fine a un iter pieno di ostacoli, partito nel 2017 con la prima ordinanza di sgombero, che ha visto circa 200 persone abbandonare la propria abitazione. Il primo ad aver presentato pericolose crepe è stato il Trinchese. Il condominio di 10 piani, 30 appartamenti e ingresso in via don Minzoni 5, ha sempre presentato un fuori piombo palese: anche a occhio nudo, infatti, si poteva vedere che pende in avanti. Il 24 ottobre 2017 un'ordinanza comunale ne ha sancito lo sgombero; il 31 dicembre 2018 è arrivata l'ordinanza di demolizione, reiterata il 5 novembre 2019. Il problema del Panoramico, 10 piani, 37 appartamenti, con ingresso in via De Laurentiis 13, è scoppiato poco dopo. Ma le crepe erano presenti solo in metà palazzo, quella più vicino al Trinchese. Secondo il geologo Giuseppe Giannascoli non è il movimento franoso della zona ad aver provocato le crepe, ma il terreno su cui sono stati costruiti i due palazzi.

A portare a termine i lavori di demolizione e ricostruzione è l'Associazione temporanea di imprese (Ati) formata dalle ditte Colanzi srl, Colanzi Domenicantonio e Tonino di Casoli e Colleluori srl di Pineto. Sarà l'Ati ad attivare il superbonus, assumendo lo sconto in fattura. Alla fase risolutiva ha contribuito l'amministrazione comunale con il sindaco Ferrara e il vicesindaco Paolo De Cesare in prima persona. Per agevolare le operazioni di cantiere via Fonte Vecchia resterà chiusa al transito (non solo nel piccolo tratto che risultava sinora interdetto) per tutto il tempo della demolizione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA