Vigili stagionali, 300 domande in municipio
Ma il sindacato Diccap accusa: gravi irregolarità nell’avviso pubblico, pronti con le denunce
VASTO. «L’avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di agenti di polizia municipale è viziato da gravi irregolarità». Finisce nel mirino del Diccap il bando per la formazione di una graduatoria per il reclutamento dei vigili stagionali. Il sindacato fa sentire la sua voce alla scadenza del termine per la presentazione delle domande. Sono 300 quelle giunte in municipio, un numero che era stato ampiamente previsto dal dirigente del personale, Alfonso Mercogliano, lo stesso che nelle scorse settimane aveva apportato alcune modifiche al bando e riaperto i termini di scadenza (prorogati al 19 maggio) per consentire una maggiore partecipazione. Un’occasione che tanti giovani disoccupati hanno deciso di prendere al volo. Tanto più che i requisiti di accesso sono stati modificati in corso d’opera con la richiesta della sola patente B (per autoveicoli) e non anche della A che è necessaria per la guida dei motoveicoli.
Ed è proprio su quel provvedimento che è ora appuntata l’attenzione della segreteria regionale del Diccap. «La determina con cui è stato modificato il bando relativo all’avviso pubblico presenta gravi irregolarità», sostiene l’organizzazione sindacale che raggruppa la maggior parte dei vigili urbani del comando di corso Italia, «che riguardano sia la violazione del regolamento del corpo di polizia municipale, sia le disposizioni legislative sulle assunzioni a tempo determinato». In sostanza per il Diccap il Comune non può richiedere solo la patente B in quanto «il regolamento del corpo di polizia municipale di Vasto prevede che per l’ammissione ai concorsi e alle selezioni per l’accesso alle qualifiche e ai profili professionali sia necessario avere entrambe per esigenze di servizio, specialmente nel periodo estivo in cui vengono utilizzate le quattro motociclette in dotazione del comando. Appare quindi strano che si siano riaperti i termini dell’avviso pubblico e sia stato eliminato il requisito della patente di categoria A».
L’altra presunta irregolarità evidenziata dal sindacato è il mancato rispetto della legge 125/2013 che prevede di poter attingere a graduatorie approvate da altre amministrazioni, previo accordo. «Gli enti non hanno una mera facoltà discrezionale», avverte la segreteria regionale, «ma un vero e proprio potere-dovere, in quanto lo scopo della norma è non solo quello di prevenire fenomeni di precariato, ma anche del contenimento della spesa».
Il Diccap chiede quindi all’amministrazione comunale di «sanare le gravi anomalie ed irregolarità». In caso contrario si dice pronta «ad esporre i fatti alle autorità competenti in ogni sede amministrativa e giudiziaria».
Anna Bontempo
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