Villette senza fognature? «Opere fatte in regola»

San Vito, la ditta di Borgo di Gualdo contesta l’ordinanza sulla demolizione «Le abitazioni conformi al progetto e i tecnici comunali hanno controllato»

SAN VITO. «Se allagamenti ci sono stati si tratta di due episodi nell’arco di otto anni e causati dalla presenza di stracci e oggetti estranei nella pompa idrica, non dalla mancanza di fogna». La ditta Polycenter srl nega ogni addebito nella vicenda, finita sul tavolo della Procura di Lanciano, sulla realizzazione del complesso Borgo di Gualdo costruito senza l’allaccio alla rete fognaria principale. Nei mesi scorsi i condomini del prestigioso complesso edilizio hanno scatenato una vera e propria guerra giudiziaria, con perizie, avvocati e ricorso alla Procura. Il problema delle abitazioni di Borgo di Gualdo riguarderebbe il fatto che la rete delle acque bianche e delle acque nere non sarebbe stata allacciata alla fognatura principale, ma a una diramazione molto sottodimensionata rispetto alle esigenze del complesso edilizio. Di qui gli allagamenti e il disagio dei residenti.

L’ordinanza. Il Comune di San Vito ha emesso, il 17 aprile scorso, un’ordinanza di demolizione di alcune “opere eseguite in difformità del permesso di costruire numero 23 del 5 maggio 2006”. Tra queste, secondo il testo dell’ordinanza, ci sono “modifiche dei tracciati di alcuni tratti della rete idrica e fognaria, pozzi profondi a perdere non previsti dagli elaborati progettuali e l’allaccio alla fognatura pubblica delle acque bianche e delle acque nere non autorizzato nè dal comune, nè dalla Sasi”. Sulla questione esiste anche una perizia giurata da parte di un ingegnere di parte richiesta dai condomini.

Il Borgo. «Il complesso», scrive la ditta Polycenter srl, difesa dall’avvocato Alfonso Ucci, del foro di Lanciano, «che tanto successo ha avuto nella sua realizzazione, contiene attualmente 47 unità immobiliari, tutte vendute e regolarmente abitate con molta soddisfazione da parte della stragrande maggioranza dei residenti. L’impresa costruttrice deve costruire un ultimo lotto dei cinque previsti, con la realizzazione di altre venti unità immobiliari. Da qui, forse, l’interesse di qualcuno a denigrare l’intervento». Per la ditta, che dichiara di non essere a conoscenza di ordinanze di demolizione, «le abitazioni sono state realizzate in adempimento degli obblighi previsti dalla convenzione notarile stipulata col Comune alla presenza e sotto la supervisione dei tecnici comunali».

La ditta. La Polycenter srl dichiara quindi, a dispetto di quanto asserito dal Comune, di «aver realizzato le opere relative alle reti fognarie conformemente agli obblighi assunti con la convenzione con il Comune» e di aver notificato la documentazione anche alla Sasi. Inoltre fa notare che, nella convenzione, «non c’è alcuna previsione secondo cui il lottizzante debba realizzare reti esterne all’area interessata dalla lottizzazione».

L’opposizione consiliare. «Siamo alle solite», commenta Roberto Nardone, consigliere di San Vito Bene Comune, «il problema del controllo sulle nuove costruzioni è conclamato. San Vito, sul cui territorio si è concessa una cementificazione selvaggia dal mare al paese, non ha un piano regolatore che risponda alle esigenze dei residenti: l’amministrazione in carica ha accelerato e forzato la mano per portare avanti i progetti del resort e del porto turistico, poi arenati, e non si è dotata di un Prg. Si sono chiusi occhi e orecchie per tutte le nuove costruzioni. Questo non è il primo e non sarà l’ultimo dei problemi che si dovranno affrontare».

Daria De Laurentiis

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