Volley, la famiglia Lanci fa grande Ortona

Tommaso è il presidente dell’Impavida, il primo figlio è l’allenatore e il secondo il capitano: insieme dalla C alla A2

di Rocco Coletti

ORTONA

Il padre siede sulla poltrona di presidente; il primo figlio in panchina e il seconda guida la squadra in mezzo al campo. Tutti insieme, ovvero la famiglia Lanci, hanno portato la Sieco Impavida Ortona dalla serie C alla A2 di pallavolo maschile. Una favola che continua e che recentemente si è arricchitta della ciliegina sulla torta rappresentata dal ripescaggio in A2, informalmente cosa fatta, ma che sarà ufficializzata la prossima settimana. Una famiglia sotto rete con la pallavolo nel Dna. Unita nello sport e nel lavoro, perché i tre gestiscono anche alcune aziende (legate tra di loro) che sono sponsor della società. Nunzio Lanci, 40 anni, dei tre è quello con la militanza più lunga nel mondo della pallavolo. Con l’Impavida ha vinto due titoli nazionali giovanili alla fine degli anni Ottanta. E per anni ha indossato la maglia della prima squadra quando all’epoca il padre era uno dei dirigenti della società. Successivamente è toccato ad Andrea, anche lui palleggiatore. Da una decina di anni tutti e tre lavorano insieme e coltivano lo stesso hobby, ovvero il volley. Ha iniziato Nunzio, pasando dal parquet alla panchina e assumendo la guida dell’Impavida: i risultati sono stati subito incoraggianti, dal momento che ha vinto subito il campionato di serie C con il fratello Andrea, oggi 32enne, in campo nel ruolo di palleggiatore. Un’accoppiata che ben presto ha fatto da apripista all’ingresso (l’anno successivo) del il padre, Tommaso, il quale è entrato stabilmente in società assumendo l’incarico di presidente. Ebbene, in questi dieci anni l’Impavida è passata dalla serie C alla A2, vincendo campionati e maturando i requisiti per ottenere il ripescaggio nella seconda serie nazionale. I tre in pratica vivono insieme dalla mattina alla sera. Il padre Tommaso è socio e consulente della Sieco Service (sponsor della squadra) che eroga servizi petroliferi; il figlio Andrea è amministratore delegato dell’azienda, mentre Nunzio è amministratore dell’At Consultants che si occupa dei lavori di manutenzione ed è strettamente legata alla Sieco Service. Finito l’orario di lavoro, si spostano dagli uffici della zona industriale al palazzetto. «All’inizio un po’ di imbarazzo c’è stato, inutile negarlo», racconta Nunzio Lanci, «ma poi con il passare del tempo e i primi risultati positivi sono scomparse tutte le remore. Ormai siamo un gruppo collaudato». Caratterialmente il padre, Tommaso, è abbastanza vulcanico e istintivo (nello sport), Nunzio è più riflessivo, mentre Andrea rappresenta una via di mezzo. «Ogni tanto ci scappa anche qualche discussione», sorride Nunzio Lanci, «ma viene superata in fretta. Abbiamo trovato il giusto equilibrio nei rapporti tra di noi e con l’esterno. L’ armonia ha fruttato dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti». Già, ma con il ritorno in serie A2 (si giocherà di domenica) cambierà il contesto. «E’ un campionato più impegnativo, chiaramente. Si è creata questa possibilità, ci siamo fatti un po’ di conti e abbiamo deciso di provarci; ovviamente, senza fare il passo più lungo della gamba. Qualche rinforzo arriverà, ma l’intenzione è quella di non stravolgere l’ossatura del gruppo».

Non è mai capitato di essere contestato in qualche scelta dal padre-presidente o dal fratello-capitano? «No, perché ognuno prende decisioni per il bene della famiglia e del gruppo. E finora nello spogliatoio c’è sempre stata gente intelligente. Al di là della parentela cerchiamo di essere sempre molto professionali, sia nel lavoro che nello sport». Con il passare degli anni la pallavolo è tornata ad essere il primo sport cittadino, come lo è stato negli anni Ottanta, e il palazzetto non è più una cattedrale nel deserto. E’ riemersa la voglia di pallavolo e oggi l’Impavida è la massima espressione del movimento regionale. L’ultimo campionato di serie B1 ha visto gli ortonesi lottare per il primo posto e la conseguente promozione diretta, nonostante l’obiettivo iniziale non era quello di disputare un campionato di vertice. Con le vittorie è lievitato l’entusiasmo e l’Impavida è tornata ad avere centinaia e centinaia di tifosi. La squadra dei Lanci ha chiuso al terzo posto in classifica e il cammino nei play off fino alla semifinale persa (al tie-break)contro Carpi ha spalancato le porte verso il ripescaggio.

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