Walter Tosto in lutto per il capo officina Alessio Trave, morto in casa a 48 anni

12 Giugno 2025

Il malore lo ha colto domenica mattina, oggi i funerali a Città Sant’Angelo. Lascia la compagna Chiara e due figlie piccole

CHIETI. «Un gigante buono. Un uomo amato da tutti in azienda. Avrebbe dato tutto per rispettare un impegno dato. A lavoro come in famiglia: il suo legame con le figlie e con la moglie era fortissimo». Questo il ricordo del ceo della Walter Tosto Luca Tosto di Alessio Trave, capo officina dell’azienda, scomparso tragicamente domenica mattina, a 48 anni, per un malore avuto nella sua casa di Città Sant’Angelo. Lascia la compagna Chiara e due figlie piccole, Mariasole, 6 anni, ed Elena, che di anni ne ha 9.

«In azienda lo conoscevamo tutti: lavorava con noi da quasi 25 anni», prosegue Tosto. «Alessio è stato uno dei primi che ho assunto direttamente. Era il 1993. Un paio di anni fa, poi, avevamo scelto di promuoverlo. Ci avevano fatto altri nomi ma eravamo convinti dal suo percorso in azienda. Gli volevamo tutti bene. Anche papà lo stimava molto. E non è facile avere la sua stima. È stato un amico anche oltre l’orario lavorativo. Un appassionato del suo lavoro e innamorato della sua famiglia».

C’è una foto di Alessio al lavoro. Lui, sorridente, copre le ultime tre lettere di una segnaletica elettronica. “Arco di trave” c’è scritto. Gianluca, collega che lo conosce da anni, racconta che «questa foto rappresenta perfettamente come era lui. Un gigante, perché era grosso, ma buono, calmo e sorridente. Ha sempre preso la vita con il sorriso, anche nelle difficoltà. Impossibile non volergli bene».

«Questa è una famiglia e Alessio lascia un vuoto immenso», aggiunge Massimiliano Tacconelli, che entrato in azienda appena due anni prima di lui, «era un grandissimo tifoso del Pescara. La sera della promozione è andato a festeggiare. Fino a qualche ora prima ci ha scritto dei messaggi raccontando che stava in piazza Salotto insieme ad altri tifosi. E poi la mattina se n’è andato all’improvviso. Non fumava, non beveva: inspiegabile». Gianluca, commosso, vuole dire qualcos’altro: «Qui abbiamo dei colleghi indiani che lo conoscevano da appena 5-6 mesi. Quando hanno saputo, hanno cominciato a piangere. E ci tengono a tutti i costi a essere al funerale. Questo fa capire che tipo di persona era Alessio». Oggi, alle 9.30, l’ultimo saluto nella chiesa di Sant’Agostino a Marina di Città Sant’Angelo.

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