Comunicato Stampa: 40esimo anniversario di attività del Coro ‘Pueri Cantores’ del Veneto

(Arv) Venezia 29 mag. 2025 -Oggi, a palazzo Ferro Fini, il consigliere regionaleSilvia Maino(Lega- LV) ha celebrato il quarantesimo anniversario di attività del Coro ‘Pueri Cantores’ del Veneto, impegnato nellaformazione culturale e artistica dei più giovani, tramite la musica e il canto, quali veicoli straordinari di educazione umana e spirituale.
“Per me è una giornata molto importante – ha confidato Silvia Maino – in quanto ospitiamo qui, a palazzo Ferro Fini, in questa prestigiosa sede istituzionale, uno dei Cori più rinomati del Mondo, con alle spalle una rilevante storicità, il migliore in Italia nel settore ‘voci bianche’, diretto dal Maestro Roberto Fioretto, con direzione artistica di Massimo Celegato. Una Corale, composta di giovani tra i 10 e i 20 anni, che festeggia i quarant’anni di attività. Da qui, prenderà avvio la stagione di celebrazione dell’anniversario di fondazione del Coro, con una serie di eventi. Si comincia con un tour estivo tra Veneto ed Emilia-Romagna, ovvero una rassegna di concerti che si terranno in alcune importanti località turistiche, come l’Altopiano di Asiago, iniziative che servono a promuoverne il turismo. Il tour inizierà con un concerto presso il Chiostro di Santa Maria del Cengio a Isola Vicentina (VI) sabato 7 giugno 2025, dove il Coro è nato 40 anni fa, per poi sviluppare la sua attività in tre città del Veneto: Vicenza, Padova e Mestre. Cantare insieme non è solo una semplice forma di espressione artistica: è un potente mezzo per riunire le persone, celebrare la diversità delle nostre voci e far vivere l'energia unificante della comunità”.
“Ognuno di noi – ha aggiunto Maino - contribuisce con la propria voce a creare un'immagine sonora armoniosa che supera i confini. Solo la voce umana, giustamente nominata ‘strumento dell'anno 2025’ in Germania dal Consiglio Musicale Tedesco, è allo stesso tempo individuale e universale. Porta le nostre emozioni, pensieri e storie nel mondo e crea connessioni che nessuna parola da sola potrebbe esprimere. La musica corale non è uno dei fronzoli della vita, ma qualcosa che va proprio al cuore della nostra umanità, del nostro senso di comunità e delle nostre anime, come diceva John Rutter”.
“Il Maestro Fioretto sta portando avanti progetti importanti, che riguardano tematiche attualissime, portando alto il nome e l’immagine del Veneto in tutto il Mondo – ha concluso Silvia Maino - Il Coro ha una significativa valenza sociale, rappresenta un fondamentale riferimento valoriale per i ragazzi di oggi. Come ci ha confidato una ex corista, vivere il coro si è rivelato un prezioso strumento di crescita umana. E, come Regione, dobbiamo continuare a sostenere i nostri Cori e tutte quelle strutture che fanno cultura e che garantiscono al territorio un prezioso ritorno valoriale. Per tutte queste motivazioni, ho consegno al Maestro Roberto Fioretto una targa con il Leone Marciano, quale riconoscimento per l’impegno, la passione e il lavoro portati avanti in questi quarant’anni a servizio della comunità”.
Il MaestroRoberto Fiorettoha raccontato gli inizi della Corale. “Quarant’anni fa, da giovane studente del Conservatorio, fui quasi costretto a iniziare questa esperienza. Suonavo in Chiesa e il parroco insistette molto affinché insegnassi canto ai bambini. Cedetti, scoprendo qualcosa di magico. Da lì, ho dedicato tutta la mia vita a questa meravigliosa attività che credo abbia una importantissima valenza educativa per i più giovani. In tutti questi anni, abbiamo vissuto bellissime esperienze, artistiche e di vita. Abbiamo collaborato con importanti Teatri lirici, quali La Fenice di Venezia, l’Arena di Verona e il Teatro Reale di Madrid, nonché con prestigiose orchestre nazionali e internazionali, soprattutto statunitensi; cito solo ‘I Solisti Veneti’ del Maestro Claudio Scimone”.
“Crediamo che sia l’insieme e la collaborazione tra i singoli componenti a costruire una comunità – ha aggiunto il Maestro - Animati da questa convinzione, portiamo avanti progetti sociali, sfruttando la forza della musica, che è attrazione magnetica. In particolare, ci dedichiamo ai bambini abbandonati, a iniziative sociali, in primis per promuovere la pace, difendere la natura, coinvolgendo i ragazzi. ‘Musicanto e natura’, questo è il nostro motto, sfruttando la magia del canto, che è vibrazione e armonia pura. Inoltre, celebriamo la nascita e la morte di rinomati musicisti: quest’anno, celebreremo Giovanni Pierluigi da Palestrina in occasione dei 500 anni dalla nascita, Erik Satie, nel centenario dalla morte, e Luciano Berio, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Senza dimenticare la valorizzazione di importanti siti artistici: abbiamo realizzato dei video per mostrare le nostre straordinarie bellezze architettoniche. E sosteniamo i piccoli Comuni turistici, organizzando concerti in loco. Ringrazio la Regione Veneto che da qualche anno ci sostiene”.
“Il canto rafforza il senso di comunità, di famiglia – ha concluso Roberto Fioretto – Basti pensare che un rinomato cardiologo ha affermato che i componenti di un coro, mentre cantano, accordano tra loro la frequenza cardiaca”.
Massimo Celegato, Direttore artistico del Coro, ha rivelato il “segreto della nostra longevità artistica: bisogna avere una fortissima spinta motivazionale, insita in tutte le singole componenti del coro. I nostri ragazzi si fanno portavoce della dimensione estetica, che coincide nella chiave politica, intesa come partecipazione a una comunità di pari. Il Coro è caratterizzato da una sinergia di voci, da una collaborazione vocale. Ogni voce possiede una sua specificità in virtù della quale ciascun corista riconosce il proprio ruolo, e proprio il rispetto di questo ruolo porta al rispetto della posizione sociale dell’individuo. Il singolo individuo, attraverso il coro, apprende le corrette dimensioni di comportamento per essere persona sociale, offrendo alla comunità il massimo contributo nel rispetto delle regole”.
“Sapere e saper fare, unito a un ‘voler fare’: questo caratterizza il nostro impegno”, ha concluso Celegato.
Giulia, una ragazza che per 15 anni ha cantato nel coro, ha confidato che “per me, il coro è stato famiglia e impegno, valori, questi, che mi sono stati trasmessi dal maestro Fioretto. Se il talento è un trampolino di lancio, l’impegno è quello strumento che ci fa spiccare il volo”.
Maria, mamma di un corista, ha raccontato “le fatiche e l’impegno profusi dai genitori dei componenti di una Corale. Padri e madri che collaborano in tanti modi, consentendo al Coro di funzionare bene. Il Coro insegna a fare squadra, rigore e disciplina. Chi educa con la musica, prepara i ragazzi alle sfide umane e professionali che la vita porrà loro innanzi in futuro”.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO