Comunicato Stampa: Presentazione volume “Pietre bianche”

29 Maggio 2025

(Arv) Venezia 29 mag. 2025 - “Pietre Bianche di Giuliana Fabris è un volume che ci accompagna al cuore di una domanda antica quanto l’umanità: che cosa significa essere uomo e donna? Il titolo ci consegna un’immagine luminosa: Paul Ludwig Landsberg, discepolo di Romano Guardini, confidava: «Sulla mia strada sabbiosa non trovo fiori. Di quando in quando vi trovo piccole pietre bianche». E, come nell’Apocalisse, ogni pietra custodisce «un nome nuovo che solo chi lo riceve conosce». Così il libro semina parole che sono segnavia capaci di orientare in un paesaggio sociale spesso abbagliato da slogan e contrapposizioni sterili. I dati più recenti ci ricordano l’urgenza del tema: nel 2024 l’Istat registra quasi 120 femminicidi e 12.000 richieste d’aiuto ai centri antiviolenza. Pietre Bianche non si limita a denunciare; scende ai fondamenti metafisici, filosofici e teologici della differenza sessuale, esercitando quella “teologia del quotidiano” con la quale Guardini invitava a leggere il logos negli avvenimenti di ogni giorno”. Così il Presidente del Consiglio regionale del VenetoRoberto Ciambettiaprendo la conferenza stampa di presentazione del libro “Pietre bianche. Romano Guardini: «Che l'uomo apra alla donna la strada...»”, avvenuta oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Giuliana Fabris riprende un’intuizione di Edith Stein: maschile e femminile non sono meri dati biologici, ma due forme originarie dell’essere. Guardini le definiva una “struttura cognitiva di base” senza la quale la conoscenza resta incompleta. In altre parole, non vi è piena verità che non scaturisca dal dialogo fra queste due voci. Molte pagine affondano le radici nelle colline beriche, a Isola Vicentina, dove l’Associazione “Romano Guardini” coltiva un dialogo europeo fra spiritualità e cultura. Qui, nel cuore pulsante del Veneto, riflessione e pratica s’incontrano: la forza produttiva, direbbe Guardini, va messa al servizio della cura, affinché l’energia naturale di ciascuno diventi dono per l’altro. È un invito che risuona nella nostra storia di operosità solidale e associazionismo civico”, ha proseguito il Presidente. “Guardini immaginava che a ognuno, nascendo, fosse consegnata una parola d’ordine per tutta la vita. Ecco: Pietre Bianche ci aiuta a ritrovare quella parola nella relazione uomo-donna: reciprocità senza competizione, in cui l’altro diventa specchio che rivela sé stessi. Il libro offre testi inediti e una ricca bibliografia, ma soprattutto intreccia filosofia, poesia e narrazione con la leggerezza di chi, al Castello di Rothenfels, vedeva giovani uomini e donne danzare e imparare insieme. Ne nasce un affresco che parla al legislatore, all’educatore e al cittadino chiamato a ricucire un tessuto comunitario lacerato. Dalle pandemie alle guerre ai confini d’Europa, la cronaca ci mostra che il pensiero ha urgente bisogno di categorie relazionali. Fabris ricorda che la cura è il volto maturo della libertà, l’autorità è servizio e l’identità è un ponte, non un muro”, ha concluso Ciambetti.

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