Comunicato Stampa: CRV - ‘Le aventùre de Pinòcio’, rivisitazione in Lingua Veneta di Marco Boscaro

14 Novembre 2024

‘Le aventùre de Pinòcio’, rivisitazione in Lingua Veneta di Marco Boscaro. Valdegamberi (Misto): “Un libro da far conoscere alle nuove generazioni per mantenere viva la nostra madrelingua, patrimonio identitario” (Arv) Venezia 14 nov. 2024 -     Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto) ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il libro di Marco Boscaro ‘Le aventùre de Pinòcio’, Cosa Editrice. “Il volume traduce la famosa storia del Collodi in Lingua Veneta, per molti di noi la ‘madrelingua’, ma che purtroppo sta scomparendo, soprattutto nelle grandi città – ha esordito Valdegamberi – Il libro può aiutare, in particolare le nuove generazioni, a mantenere viva la lingua dei nostri avi, che costituisce un inestimabile patrimonio identitario. Credo che sia giusto, quindi, far conoscere quest’opera, che ha una grande valenza culturale, e divulgarla soprattutto all’interno del mondo della scuola. Dovrebbe essere presente in tutte le biblioteche e all’interno delle famiglie”. “Le radici sono essenziali, senza di esse un albero non può stare in piedi, e in una lingua è racchiuso tutto il patrimonio culturale di un popolo”, ha concluso Valdegamberi. Marco Boscaro ha spiegato di aver “deciso di pubblicare questa traduzione in Lingua Veneta dopo aver notato come purtroppo, soprattutto tra i giovani, ci sia la tendenza a perdere l’uso del ‘Veneto’, che è una vera e propria lingua, ricchissima di sfumature che variano da zona a zona. Nella mia opera, ho declinato il ‘Veneto’ nella lingua parlata tra Dolo e Vigonovo, da dove provengo. Ho adottato una grafia particolare, facendo largo uso degli accenti. Ogni pagina ha a destra la traduzione in Lingua Veneta, mentre a sinistra le parole sono in italiano”. “È stato un vero piacere presentare il mio libro nelle scuole”, ha confidato l’autore. Per Leo Danilo Lazzarini, autore della prefazione, consulente storico per il cinema e grande conoscitore della lingua e del popolo veneto, “la nostra Lingua Veneta, che incarna perfettamente lo spirito del nostro popolo ed è uno strumento unico per esprimere le emozioni che proviamo, come del resto quella italiana, nasce come volgare del Latino: è quindi un dialetto, ma del Latino. E ricordo che un grande cultore di Venezia, Marzo Magno, ha teorizzato che “la lingua italiana è stata grammatizzata e resa fruibile alla penisola italiana da due veneti, Trissino e Bembo”. “Credo proprio che la Lingua Veneta sia destina a sopravvivere anche all’inglese”, ha chiosato Lazzarini. Mauro Giraldo, presidente dell’associazione 'Patrioti Veneto', che cerca di portare avanti la storicità del territorio e divulgarla, ha spiegato che “il libro mi ha colpito soprattutto per la storia di Pinòcio: partire da un ragazzino di legno, quasi vivo, e trasformarlo in un essere umano vero e proprio, grazie all’acquisizione di quei valori che ‘Patrioti Veneto’ ritiene fondamentali, soprattutto in un momento storico, come quello attuale, in cui essi si stanno purtroppo perdendo”. La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO