Comunicato Stampa: CRV - Presentato libro di Federico Boccaletti ‘Welfare aziendale e di comunità’

Presentato libro di Federico Boccaletti ‘Welfare aziendale e di comunità’. Luisetto (Pd): “Sostenere, valorizzare e dare sollievo ai caregiver familiari, come da noi proposto tramite un apposito Pdl”
(Arv) Venezia 22 mag. 2025 - La consigliera regionale Chiara Luisetto (Pd) ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro di Federico Boccaletti ‘Welfare aziendale e di comunità’, Maggioli Editore. L’autore, per quindici anni, è stato responsabile di una società di consulenza organizzativa e si è occupato di competenze di cura in numerosi progetti nazionali ed europei. Il volume si pone una domanda a cui cerca poi di dare risposta: è possibile creare una sinergia tra il welfare pubblico, di comunità, e il welfare aziendale? “Come Gruppo Pd, riteniamo che questo libro sia molto importante – ha subito chiarito la consigliera Luisetto – perché mette assieme tante voci e contributi per cercare di affrontare un tema di grandissima attualità e che rappresenterà una delle principali sfide del futuro: coniugare assieme welfare pubblico e aziendale. Perché ci sono sette milioni di caregiver familiari, di cui quattro milioni e mezzo in età lavorativa, un esercito silenzioso che ha bisogno di maggiori tutele. Noi crediamo che le politiche pubbliche debbano essere orientate a sostenere, a valorizzare e a garantire il giusto sollievo a chi si prende volontariamente cura dei propri familiari, come abbiamo proposto con un apposito Progetto di legge. Bisogna fare stare meglio chi si adopera per fare stare meglio gli altri”. “Perché la cura è quel filo che impedisce alla società di spezzarsi ed è quindi necessario far dialogare mondi diversi, uniti per raggiungere un obiettivo comune”, ha chiosato Chiara Luisetto. L’autore, Federico Boccaletti, ha ammesso che “a differenza del passato, da qualche anno a questa parte credo proprio che un’alleanza tra welfare pubblico ed aziendale non sia solo un’utopia. Affermo questo partendo dall’esperienza delle aziende, anche di grandi dimensioni che, con il quaranta percento di lavoratori che hanno in carico anche la cura di un familiare, si stanno organizzando per mantenere queste professionalità all’interno della propria realtà, mettendole nella condizione di svolgere al meglio il loro lavoro. È necessario portare avanti azioni di informazione, formazione, supporto e sollievo a beneficio di questi lavoratori, in stretta connessione con i servizi sociali territoriali, per non sprecare risorse e valorizzare le esperienze positive. Sicuramente, il progetto ‘Boccata d’aria’, mutuato da un’esperienza francese, va in questo senso. Viene consentito ai caregiver familiari di poter ‘staccare’ per quattro ore a settimana e potersi occupare d’altro. Verranno sostituiti da operatori adeguatamente formati ed altamente specializzati. Per pagare questo servizio, rispetto al quale è prevista una compartecipazione legata all’ISEE familiare, verranno utilizzate le risorse del welfare aziendale”. Il Direttore di ‘Veneto Lavoro’, Tiziano Barone, ha spiegato le finalità della Legge regionale n. 15/2017 ‘Interventi per lo sviluppo della previdenza complementare e del welfare integrato regionale del Veneto’. “È stata costituita l’agenzia ‘Veneto welfare’, ospitata all’interno di ‘Veneto Lavoro’, per dare impulso ai sistemi di welfare integrato, promuovendo l’accesso al welfare previdenziale pensionistico e al welfare sanitario, la bilateralità, nonché per favorire il welfare aziendale e territoriale. Da poco, abbiamo istituito un premio che valorizza positive esperienze di welfare territoriale, in seno alla Pubblica Amministrazione. Credo che la direzione giusta da percorrere sia quella di un welfare aziendale connesso con il territorio, comprando servizi sociali a chilometro zero. Bisognerebbe, inoltre, valorizzare le esperienze acquisite dai caregiver familiari che intendano svolgere la professione di Operatore Socio-Sanitario”. Maria Trentin, responsabile progetto Caregiver Fnp Cisl Veneto, nel suo intervento, ha ricordato la positiva esperienza della storica azienda tessile Marzotto di Valdagno, capace di creare “una ‘città sociale’, partendo dal forte bisogno di manodopera, soprattutto femminile, e dalla necessità di mantenerla all’interno dell’azienda. Marzotto ha così costruito asili nido, ricoveri per anziani, poliambulatori e strutture sportive vicini alla fabbrica per offrire ai propri lavoratori i servizi di cui avevano bisogno. Contribuendo in questo modo a mantenere la manodopera all’interno del territorio”. “Un pensiero davvero lungimirante quello della Marzotto - ha concluso Trentin – Ora, bisognerebbe investire nei giovani e nella domotica, attenzionando maggiormente chi deve essere curato, ma anche chi cura. E la Regione dovrebbe svolgere un ruolo di regia”.
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