Accordi Disaccordi in tour:  «Tutto inizia da nonna Anna» 

In partenza il trio del pescarese Di Virgilio che in estate ha incantato L’Aquila Per loro tanto jazz e colonne sonore per i film di Veltroni e con Claudo Bisio

PESCARA. Tutta colpa di Woody Allen e di nonna Anna, perché ogni band che si rispetti ha sempre un primo fan. Woody Allen per via di Bistro Fada e delle atmosfere manouche che avvolgono le strade di Midnight in Paris. Tanto è bastato per generare la scintilla iniziale che ha dato poi vita al trio Accordi Disaccordi, un nome stesso di ispirazione alleniana in riferimento al titolo con cui è conosciuto in Italia il film Sweet and Lowdown. Nonna Anna Bottino perché proprio da lei è partito tutto.
Ma andiamo con ordine. Originario di Scafa, Alessandro Di Virgilio ha deciso di trasferirsi al nord per perfezionare gli studi nella chitarra. La scelta è caduta su Torino perché è lì che sua nonna Anna, originaria di Castel del Monte, aveva una casa di proprietà. Guidato dalla sua passione per la musica, in parallelo con quella del cinema, è riuscito a mettere su la band insieme a Dario Berlucchi, chitarra ritmica del gruppo. Con loro anche il contrabbassista Dario Scopesi, artista eclettico. Una combinazione fortunata. In oltre 10 anni di attività hanno collezionato più di tremila spettacoli, tra cui 13 esibizioni all’Umbria Jazz (tra il 2015 e il 2023), 6 concerti sold out al Blue Note, partecipazioni a festival internazionali, come Jazz à Juan (2016), Moscow Jazz Festival (2018), JazzMi (2018) e Athens Technopolis Jazz (2018), e diverse tournée in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Australia e negli Emirati Arabi. Nel 2018 in Russia il trio ha conquistato il primato come primo e più importante tour jazz su larga scala, mai organizzato in Russia, con più di 200 concerti in 80 differenti città del Paese. Due anni dopo si sono esibiti al padiglione italiano dell’Expo 2020 di Dubai e lo stesso anno sono entrati nel mondo del cinema grazie al brano Stay, scelto come colonna sonora per il film su Fabrizio De André Il Concerto Ritrovato di Walter Veltroni. Due anni dopo le loro musiche sono state selezionate per il film “Vicini di casa” di Paolo Costella. Accordi Disaccordi hanno all’attivo cinque album: l’attuale progetto Decanter e i precedenti Accordi Disaccordi (2017), Live Tracks (2016), Swing Avenue (2015) e Bouncing Vibes (2013).
Dopo gli ultimi live estivi all’interno di importanti festival come l’Umbria Jazz di Perugia, l’Ombre di Jazz di Bogliasco (Genova) e la recente partecipazione a Il Jazz Italiano per le Terre del sisma all’Aquila, il trio suonerà alla rassegna norvegese Smeltedigelen Musikkfestival al Nordland Teater di Mo-i-Rana. Appuntamento il 29 settembre. «Non vediamo l'ora, sarà sicuramente una situazione particolare», spiega Di Virgilio.
Alessandro, a leggere la vostra storia, siete partiti come busker e ne avete fatta di strada
Esattamente. Abbiamo iniziato a suonare per le vie di Torino e ci siamo subito resi conto che la nostra musica attirava interesse. Io ho cercato di studiare la chitarra di Django Reinhardt. Poi naturalmente ho lavorato per sviluppare un mio sound personale. Dopo qualche tempo abbiamo iniziato a fare sul serio e ci siamo trasferiti a Londra, ottenendo un permesso per fare arte di strada. Da lì sono arrivati i primi ingaggi per suonare nei locali e nei jazz club. Poi sono arrivate le prime registrazioni, a partire da Bouncing Vibes.
Tanti chilometri macinati eppure il legame con l'Abruzzo non è mai venuto meno. vero?
Certo e tante nostre canzoni lo testimoniano. Abbiamo anche un arrangiamento dedicato alla tenuta Rosarubra. D’altra parte, mi piace rifugiarmi nella mia casa di Silvi dove resto per giorni solo io e chitarra.
Parallelamente porta avanti la sua passione per il cinema...
In questo sono felice di alcune collaborazioni importanti, come quella con Veltroni. Lo scorso anno è uscito Vicini di casa di Paolo Costella con Claudio Bisio. Per questo film mi è stato chiesto per la prima volta di realizzare una colonna sonora. Ho avuto la fortuna di godere di molta libertà nella composizione della musica originale, e ogni tanto le parole menzionate durante gli incontri con regista e montatore, appuntate su un diario, come “vecchio disco di jazz”, “musica parigina”, “bistrò”, mi hanno aiutato molto nel cercare una direzione sonora.
Siete reduci dalla maratona jazz all'Aquila. che sensazioni avete avuto?
Belle sensazioni, abbiamo ritrovato tanti amici che condividono la nostra passione per un weekend speciale.