Blockhaus, la neve e i colori con il tramonto sul mare

L'ABRUZZO IN CAMMINO

Alle pendici di Maia, inondati dai colori 

Si parte di pomeriggio per godere del tramonto al Blockhaus 

I sapori e gli odori della montagna cambiano con le stagioni e, ad essere più attenti, cambiano molto con i momenti della giornata. Le escursioni più frequenti partono al mattino presto e si concludono nel pomeriggio, saltando delle ore che nascondono segreti e sortilegi. E siccome oggi è una giornata speciale ci andiamo a prendere i più bei colori, i più straordinari sapori, i suoni più delicati e le carezze più soffici correndo a contemplare un facile tramonto che personalmente ho visto in una giornata perfetta d’inverno: il tramonto al Blockhaus.
L’ora della partenza è insolita: d’inverno si parte alle 16 dall’Hotel Mammarosa (Majelletta), la strada che porta al Rifugio Pomilio è infatti chiusa per neve. Se andrete d’estate potrete sicuramente tardare la partenza e magari arrivare più su, ma ci torneremo con la bella stagione.
Si calzano le ciaspole e si indossano i vestiti più pesanti, non dimenticando una buona giacca antivento e guanti a prova di freddo. Si parte costeggiando le piste da sci e puntando diritto alle antenne del Rifugio Pomilio. Le piste da sci si spopolano, gli impianti si fermano e per un po’ si udiranno solo gli scricchiolii della fredda neve. Intorno è tutto spettacolare: il mare a Est che si calma e adagia le sue onde blu scurendole per la notte, il cielo che sembra indeciso sul colore da scegliere per la sera e i monti che, dispettosi, riflettono le ultime luci in punti che paiono scelti a caso. Il sentiero su cui si cammina quando c’è neve non è quello estivo, pericoloso e a picco sulla vallata sottostante, ma percorre dossi ricoperti di bianco da cui sbucano i rami più alti dei verdissimi pini mughi.

Tramonto sul Gran Sasso

Lo spettacolo più bello da lassù lo offre il Gran Sasso che galleggia tra foschia e nubi e si tinge con i pastelli dei bambini, poi con gli acquerelli più sfumati e infine il pennello si bagna nei colori a olio più brillanti al mondo. E sì, dal Gran Sasso è la Majella che si fa bella e da qui il massiccio più alto ricambia il favore alle montagne orientali dell’Abruzzo.
Le catene montuose che si addormentano sono, in una sola parola, commoventi, perché assieme al buio e alla conseguente perdita della visione si sostituiscono i suoni e gli odori, che sono diversi. Ci sono animali che vanno a dormire e altri che si svegliano e le brezze cambiano direzione diluendo man mano l’odore e le voci del mare.
Più del tramonto adoro i colori prima che il sole scompaia: dall’altezza di quasi 2.000m e in mancanza di foschia offrono un’esibizione ricca, maestosa e potente, come gli ultimi raggi di sole che si conficcano nella neve.
Dopo quasi 2 ore ci siamo. Qui alla Madonnina del Blockhaus è tutto rosso, persino i nostri volti, la neve e le stelle.
La leggenda di Maja dunque è vera. La più bella delle Pleiadi pietrificata dal dolore della perdita del figlio Ermes si adagia nella notte volgendo il suo sguardo al Gigante che veglia sui sogni della Montagna Madre.
È una giornata speciale questa. È la Festa della Donna e ho scelto di essere alle pendici di Maia. Inoltre questa è la 99ª escursione di Abruzzo in Cammino e la dedico a L’Aquila
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