Vittorio De Scalzi con il maestro Leonardo Quadrini durante le prove del Concerto Grosso (foto Raniero Pizzi)

L'Aquila

Concerto Grosso, De Scalzi con l’Orchestra del Casella / Video

Oggi l'anteprima della serata al San Carlo di Napoli per i 50 anni di carriera del frontman dei New Trolls

L’AQUILA. Le viole, i violoncelli, le trombe, i flauti dell'Orchestra sinfonica del conservatorio dell’Aquila, diretta dal maestro Leonardo Quadrini, accompagneranno stasera la tastiera e la voce di Vittorio De Scalzi, frontman dei New Trolls, storica band del prog italiano, autore di alcuni tra i più rinomati brani di musica leggera. «Un appuntamento fantastico» lo ha definito lo stesso musicista che ieri, durante le prove, si è concesso per qualche minuto alle interviste. Lo spettacolo, a ingresso libero, si terrà nella cavea del Conservatorio, alle 18, ed è di fatto la prova generale del concerto evento che si terrà a Napoli al San Carlo per celebrare i 50 anni di carriera del cantautore, musicista e polistrumentista genovese, il 15 maggio. In quell'occasione l’Orchestra del conservatorio accompagnerà oltre a De Scalzi alcuni tra i più importanti interpreti della musica italiana come: Gino Paoli, Patty Bravo, Peppe Barra, Neri per Caso, Teresa De Sio. La serata sarà presentata da Fabrizio Frizzi.

L'Aquila, De Scalzi prova il concerto con l'Orchestra del Conservatorio
Vittorio De Scalzi, frontman dei New Trolls, prova il concerto con l'Orchestra del Conservatorio Casella (direttore Leonardo Quadrini) che si terrà il 15 maggio al Teatro San Carlo di Napoli per celebrare i suoi 50 anni di carriera musicale. (video Michela Corridore)

«Una musica diversa per un'orchestra sinfonica? Non tanto per i nostri ragazzi, a cui chiediamo continuamente di sperimentarsi e mettersi a confronto con ogni genere», spiega il direttore del Casella, Giandomenico Piermarini: «L’Orchestra ha acquisito una tale solidità e compattezza che sarà senz’altro all’altezza della situazione. Tra loro ci sono molte eccellenze, come Elisa Tosca De Angelis, 16 anni, studentessa del conservatorio aquilano, di Terni, che ha vinto il Premio nazionale delle Arti sezione strumenti a fiato dei legni». Il programma di stasera prevede l’esecuzione di “Concerto Grosso 1 e 2 per i New Trolls di Luis Bacalov”, e alcune tra le più note canzoni italiane, come “Tutti i brividi del mondo”, “Quella carezza della sera”, “Aldebaran”, “La domenica di Napoli”, “Don Raffa” e tante altre. «Dove si poteva fare un Concerto Grosso che imitasse la musica barocca e vivaldiana?» domanda sorridendo il direttore Quadrini. «In un conservatorio dove si studia la musica classica. Penso che sia la prima volta che un’orchestra di conservatorio si cimenta con un programma pop sinfonico scritto negli anni '70 proprio ad imitazione della musica barocca del Settecento».
Un esperimento che piace molto anche a De Scalzi.
Qual è stato l'impatto con questa orchestra?
«Fantastico: sono tutti giovani e mi piace avere a che fare con i giovani. Il posto è perfetto».
Che concerto avete in programma?
«Il Concerto Grosso la farà da padrone, sarà la parte centrale. Poi ci saranno altri pezzi. Lo spettacolo vuole rappresentare il mio percorso: il rock progressive, le canzoni più conosciute, da quelle di fine anni '60, passando poi attraverso i Concerti Grossi, per arrivare alle canzoni più recenti, a qualche partecipazione al Festival di Sanremo. Sa che noi abbiamosiamo stati all’Ariston 7 volte e non ne è andata bene neanche una?».
Come è nato il connubio con il Conservatorio?
«Lo ha creato il professor Quadrini, è suo il merito. In passato ho avuto esperienze del genere, ma è sempre un piacere collaborare con i giovani. Confrontare i nostri vissuti lontani ma vicini, perché alla fine facciamo tutti musica».
Qual è la differenza tra la musica di oggi e quella di ieri?
«Una volta le canzoni duravano di più nel tempo. Cerco di proiettarmi a fra 50 anni. Pensare a quale canzone di oggi rimarrà è difficile».
Il rock progressive è morto?
«No. Esiste, ci sono molti giovani che lo praticano. Ancora oggi questo tipo di musica mi fa girare il mondo: facciamo concerti in Corea, Giappone, in Messico».
Qual è la canzone più cantata del vostro repertorio?
«La più popolare è senz'altro Quella carezza della sera. Ormai mi esce dalle orecchie, ma è normale: quando le canzoni hanno molto successo il loro destino è quello».
La sua preferita?
«La prossima».
Che rapporto ha con l’Abruzzo?
«Venire qui è per me è stata un’emozione forte. Senza fare della retorica: quello che è successo nel 2009 è difficile da interiorizzare. Penso che ci vorranno anni e non solo per la ricostruzione delle case, ma credo che il difficile sarà ricostruire le persone. Ho trovato qui gente forse un po' destrutturata, ma tosta. A questa terra voglio dedicare questa serata speciale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA