Concerto per il Papa con musica abruzzese: Spinelli in Vaticano per la festa giubilare

Gennaro e Santino Spinelli (nella foto) protagonisti della cerimonia di domani mattina in Vaticano: un omaggio a Papa Leone XIV nel corso delle celebrazioni per il Giubileo mondiale di Rom e Sinti
ROMA. È abruzzese la musica che saluterà e omaggerà Papa Leone XIV nel corso delle celebrazioni, domani mattina, per il Giubileo mondiale di Rom e Sinti. Un concerto straordinario per intensità, ospitato nell’aula Paolo VI (sala Nervi) in Vaticano e che vedrà al centro Gennaro e Santino Spinelli, rispettivamente violino e fisarmonica solista, accompagnati dall’Orchestra europea per la Pace, che comprende, fra gli altri, anche Marco Bartolini (primo violino), Rebecca Covaciu (secondo violino), Marco Ciaffarini (viola), Giulia Spinelli (violoncello), Gualtiero Lamagna (chitarra), Evedise Spinelli (arpa), Federico Binetti (percussioni) e Roxana Ene (voce). Ma Gennaro e Santino Spinelli avevano già suonato per Papa benedetto XVI e per Papa Francesc.
Così l’evento, trasmesso in mondovisione, proseguirà questa tradizione e vedrà la partecipazione di Rom e Sinti provenienti da tutto il mondo e riuniti in un momento di spiritualità, arte e fraternità universale, con Gennaro e Santino Spinelli ambasciatori della cultura romanì nel mondo, a condividere la scena. Assieme, nel corso degli anni, hanno realizzato importanti collaborazioni con alcune delle più grandi orchestre e suonato in paesi di tutto il mondo, fino alla grande esperienza come solisti sul palco della Scala di Milano e poi al teatro San Carlo di Napoli: «Questo concerto», spiega Santino Spinelli, «rappresenta un abbraccio universale. La musica romanì è voce di un popolo che ha sofferto, ma che continua a credere nella forza della pace, dell’arte e della fraternità. Suonare per il Santo Padre nel cuore della cristianità ancora una volta è per noi un segno di riconoscimento e di speranza per tutti i Rom e Sinti del mondo». «Sarà un onore immenso», aggiunge Gennaro Spinelli, anche presidente dell’Ucri (unione delle comunità romanès in Italia), «condividere la nostra musica davanti a Papa LeoneXIV e a un pubblico mondiale».