Colle delle Monache (a sinistra) e il Monte Corvo

L'ITINERARIO

Da Prato Selva al Colle delle Monache 

Sul Gran Sasso salendo fra panorami grandiosi e colorati 

Il Colle delle Monache (Gran Sasso) con i suoi 1.942 m, è un monte poco vistoso e non appariscente adagiato come è sulle maestose propaggini nord del Monte Corvo. I panorami però, di salita e di vetta, sono grandiosi e colorati: ce li andiamo a prendere partendo da Prato Selva.

Prato Selva, punto di partenza dell'itinerario

Da Fano Adriano (Te) si segue la carrozzabile non in buone condizioni che dopo 9,5 km arriva ai 1.375 m di Prato Selva dove vi sono un albergo, una seggiovia e uno skilift in disuso. Dal piazzale si inizia a camminare verso l’impianto di risalita di destra e si sale nella faggeta per raggiungere la base del Colle dell’Abetone (sentiero 100B). Mantenendosi sulla destra (sentiero 137), si continua nel bosco fino ad incontrare un’ampia sterrata che segue l’impianto da sci. E si sale: d’inverno con la neve pare il mondo delle fiabe e d’autunno dal tappeto di foglie spuntano funghi coloratissimi come quelli dei disegni dei bambini. Si raggiunge uno stazzo da cui cominciano ad affacciarsi le vette più alte del Gran Sasso, la splendida Laga con le Centofonti in bella veduta e finalmente si arriva sulla Piana di San Pietro: un verde terrazzo a 1.800 metri dove si trovano le cosiddette “code di Drago”, curiose formazioni di roccia arenaria. Questa parte del Gran Sasso a nord, per la presenza di numerose fonti e sorgenti, è simile ai Monti della Laga e infatti dal punto di vista geologico è un “pezzo” di Laga incastonato nel Gran Sasso, a base di arenaria. Da qui si scende verso ovest (sentiero 134) fino a raggiungere la valle del Crivellaro che si attraversa nella parte più stretta dove c’è sempre acqua. La valle è semplicemente stupenda, incastonata come è tra le pendici del Monte Mozzone e il superbo Monte Corvo. Se c’è neve e siete attrezzati inoltratevi pure nelle viscere dei monti fino ad un pianoro dove toccherete l’infinito: la parte alta del Crivellaro con il suo anfiteatro spettacolare di diaframmi verticali di rocce e neve. Tornati al torrente, per raggiungere la meta occorre salire in direzione dell’evidente piana che si raggiunge in circa 2,30 ore dalla partenza. È un luogo remoto eppure famigliare quello dove ci troviamo, si potrebbe rimanere in contemplazione per ore, ammaliati dal fascino del Campiglione: una piana e contemporaneamente una via di salita al Monte Corvo. Lo spettacolo è uno dei più affascinanti del Gran Sasso. Fanno infatti capolino tutti i crinali più elevati che, innevati, si fanno più misteriosi e assieme più identitari per chi ama la montagna in tutte le sue vesti.
Dal valico del Campiglione (1906 m) in 20 minuti, direzione Nord-Ovest, si arriva in vetta: Colle delle Monache, 1.942 m. Sorvoliamo il lago di Campotosto nella sua interezza, con le sue acque blu dove ci specchiamo, poi lo sguardo va sui monti della Laga bianchissimi d’inverno e ancora sui dolci declivi coperti di faggete giovani e rigogliose e poi il mare. Ammiriamo il Monte Corvo, dove saliremo d’estate inerpicandoci sul costone che ci appare ripidissimo e faticoso, ma ce la faremo.
È ora di scendere, lentamente per la stessa via, fermandoci al Rifugio del Monte.
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