LA POLEMICA SUL VINO

Da Sgarbi alla rivolta social: De Sica togli quella battutaccia

Il sottosegretario alla Cultura interviene a difesa del Montepulciano. L'attore incassa l’invito a boicottare il suo film. E per ora non risponde

PESCARA. «Caro Christian, non sempre si riesce ad essere spiritosi con una battuta. In questo caso anche io, che sono tuo amico, ti invito a togliere dal film quella battuta sul vino». Al coro che si alza sempre di più dall’Abruzzo contro la frase di Christian De Sica nel cinepanettone “Natale a tutti i costi”, dal 19 dicembre sui canali tv Netflix in streaming, si aggrega il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.  «L’ironia è evidente, ma credo che in questo caso sia opportuno tagliare», ha detto ieri il critico in visita a Pescara.

Da De Sica per ora nessun commento. Né da lui né dagli uffici di Netflix , la piattaforma tv digitale. «Non risulta che qualcuno abbia commentato o che abbia intenzione di commentare», fanno sapere al momento all’ufficio stampa a Milano del film.

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Ma la rivolta non si ferma. Soprattutto sui social dove continua il fiume di critiche e richieste di scuse. Sfociando anche nell’invito a boicottare il prossimo cinepanettone italiano. La battuta in apertura del trailer del film di Christian De Sica sulla bottiglia di rosso “campione del mondo in Abruzzo” («È ’na m...») non va giù agli operatori del vino. E nonostante la diffida legale inviata subito dal Consorzio di tutela di fermare lo spot e di cambiarlo togliendo la parola Abruzzo, il trailer continua a navigare impertubabile sulle principali piattaforme digitali e ad essere visto da migliaia di utenti. Gli avvocati di Netflix devono valutare se e come dare una risposta anche alla richiesta di sospensione del film, sempre da parte del Consorzio di tutela, almeno fino a quando la scena “incriminata” sarà cambiata.

Una battuta ritenuta denigratoria, gratuita e inopportuna alla luce anche del premio internazionale che l’Abruzzo andrà a ritirare a gennaio a San Francisco come “Regione vinicola dell’anno”, una sorta di campionato del mondo.

È chiaro come Christian De Sica si sia attenuto al copione e quindi alla sceneggiatura e abbia condiviso le scelte del regista Giovanni Bognetti. È il protagonista del film (accanto a lui c’è Angela Finocchiaro), è lui che pronuncia la frase infelice e a lui sono quindi rivolte le principali critiche sui social, quasi tutte arrivate dall’Abruzzo. Sulla sua pagina Fb si sono succeduti i post in cui viene invitato a lasciare stare i vini abruzzesi e viene ritenuta «infima« la sua battuta. Alcuni dicono che non vedranno il film per protesta. «Le auguro il meglio per il suo film ma mi meraviglia che una persona distinta si sia prestata a una cosa del genere, offensiva per un comparto di eccellenza che lavora duro e sodo per ottenere vini di elevatissima qualità», scrive ad esempio Marco Valeri.

L’attore romano non ha finora risposto ad alcun messaggio. Neanche su whatsapp, attraverso ci cui lo abbiamo invitato a intervenire anche con una semplice battuta che potesse stemperare la polemica. Anche il presidente della Regione Marco Marsilio ha detto di non aver ricevuto alcuna risposta dopo che in una lettera tra l’ironico e il piccato lo aveva invitato a bere un buon Montepulciano e a organizzare in Abruzzo uno spettacolo gratuito a mo’ di gesto riparatorio.

In compenso dall’ufficio stampa del film, dopo il «no comment» su tutti i livelli, hanno lasciato intendere che forse il giorno della presentazione del film, il 14 dicembre a Roma, qualcuno dal palco interverrà sulla polemica del vino.

Nel frattempo, in attesa anche delle risposte dell’ufficio legale Netflix, alla catena di comunicati di rimostranze da parte di enti e associazioni si è aggiunta Coldiretti Abruzzo: «Se l’obiettivo era creare attenzione sul suo film sicuramente De Sica ci è riuscito. Resta il fatto che il comparto più brillante e trainante dell’economia regionale è stato beceramente ed ingiustamente macchiato».

E Lino Banfi, ad Avezzano per l’accensione delle luci natalizie, fa un contro-spot: «Io amo il vino abruzzese e ho nominato Marcello Zaccagnini mio fratello, per la grande amicizia e per tutto il buon vino che mi manda».