Frammenti di vita per creare l’opera collettiva
Poesie, scritti, immagini di persone diverse compongono il progetto dell’artista teramano Sannicandro
TERAMO. “Segni di vite” è l’opera corale che Fabrizio Sannicandro esporrà nella seconda metà di luglio nella sua personale all’Abbazia di Propezzano, nel territorio di Morro d’Oro.
L’eclettico artista teramano, classe 1965, nome quotato come pittore, illustratore, grafico, lancia una open call per partecipare alla creazione dell’opera collettiva “Segni di vite”, un progetto che Sannicandro realizzerà con le immagini tratte dal contributo autobiografico di chiunque desideri essere parte di questa operazione. Fino al 10 luglio si può partecipare alla creazione dell'opera, gratuitamente e liberamente, secondo il proprio estro, attraverso la parola scritta, inviando all’artista tramite posta una poesia, un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere: fatti, ricordi, flusso interiore, riflessioni, su un foglio scritto a mano.
Le informazioni su come partecipare si trovano qui: https://viteinmostra.com/ opera-corale-vite/. Ogni contributo che giungerà nelle mani dell’artista sarà trasformato nel suo linguaggio artistico ed espressivo, diventando un elemento d’incontro fra lui e le persone e generando tassello dopo tassello una storia non ufficiale, quotidiana, in cui le individualità si ricompongono nell'unità. “Segni di vite” è un’opera partecipata, collettiva e viva. Un’opera che cresce e muta nel tempo, creando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, condivisione e connessione tra l’artista e le persone.
Spiega Fabrizio Sannicandro: «Cerco le immagini nella vita degli altri, in quella di noi tutti. Una memoria collettiva che è ricordo, o insieme di ricordi, di esperienze vissute che formano un’identità. Il progetto “Segni di vite” parte proprio da qui. Ho chiesto a tante persone di scrivermi di sé, di inviarmi un manoscritto per posta, che parli della propria vita. Anche la descrizione di una singola immagine legata a un’emozione che possa racchiudere la propria esistenza. Ciò mi ha permesso di creare dei disegni, tante opere su carta di piccole dimensioni da affiancare una accanto all’altra, sino a comporre una griglia sensibile, un reticolato di tracce visibili, un corpo unico di forme e figure, memorie e anime».
L’opera corale “Segni di vite” sarà esposta nel contesto della mostra personale di Sannicandro nell’Abbazia di Propezzano, a cura della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi. (a.fu)
L’eclettico artista teramano, classe 1965, nome quotato come pittore, illustratore, grafico, lancia una open call per partecipare alla creazione dell’opera collettiva “Segni di vite”, un progetto che Sannicandro realizzerà con le immagini tratte dal contributo autobiografico di chiunque desideri essere parte di questa operazione. Fino al 10 luglio si può partecipare alla creazione dell'opera, gratuitamente e liberamente, secondo il proprio estro, attraverso la parola scritta, inviando all’artista tramite posta una poesia, un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere: fatti, ricordi, flusso interiore, riflessioni, su un foglio scritto a mano.
Le informazioni su come partecipare si trovano qui: https://viteinmostra.com/ opera-corale-vite/. Ogni contributo che giungerà nelle mani dell’artista sarà trasformato nel suo linguaggio artistico ed espressivo, diventando un elemento d’incontro fra lui e le persone e generando tassello dopo tassello una storia non ufficiale, quotidiana, in cui le individualità si ricompongono nell'unità. “Segni di vite” è un’opera partecipata, collettiva e viva. Un’opera che cresce e muta nel tempo, creando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, condivisione e connessione tra l’artista e le persone.
Spiega Fabrizio Sannicandro: «Cerco le immagini nella vita degli altri, in quella di noi tutti. Una memoria collettiva che è ricordo, o insieme di ricordi, di esperienze vissute che formano un’identità. Il progetto “Segni di vite” parte proprio da qui. Ho chiesto a tante persone di scrivermi di sé, di inviarmi un manoscritto per posta, che parli della propria vita. Anche la descrizione di una singola immagine legata a un’emozione che possa racchiudere la propria esistenza. Ciò mi ha permesso di creare dei disegni, tante opere su carta di piccole dimensioni da affiancare una accanto all’altra, sino a comporre una griglia sensibile, un reticolato di tracce visibili, un corpo unico di forme e figure, memorie e anime».
L’opera corale “Segni di vite” sarà esposta nel contesto della mostra personale di Sannicandro nell’Abbazia di Propezzano, a cura della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi. (a.fu)