MUSICA

I Maneskin trionfano all’Eurovision Song: Abruzzo in festa per la bassista Victoria

Dopo Sanremo “Zitti e buoni” vince anche a Rotterdam. L'Abruzzese fuori sede rivela su Facebook: il papà di De Angelis è di Campotosto. I costumi della band realizzati da Michele Potenza, giovane di Mosciano

PESCARA. «Non succede... ma se succede». È successo: i Maneskin sono sul tetto d’Europa. La loro “Zitti e buoni” vince l’Eurovision Song Contest 2021. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio hanno sbaragliato gli altri 25 cantanti in gara in una finalissima al cardiopalma. Con loro trionfa anche un po' l'Abruzzo visto che il padre della bassista De Angelis, unica componente femminile della band, è originario di Campotosto. E a realizzare parte dei costumi indossati dai Maneskin durante l'esibizione di Rotterdam è stato un abruzzese, per la precisione  Michele Potenza, giovane di Mosciano. 

A svelare il retroscena sull'origine abruzzese della bassista del gruppo che quest'anno ha vinto anche il festival di Sandremo, con la direzione d'orchestra del maestro teramano Enrico Melozzi, è la pagina Facebook “L’Abruzzese Fuori sede” dove in un post si legge : “L’Abruzzo vince l’Eurovision Song Contest 2021 per la prima volta nella sua storia! Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin, tiene il padre di Mascioni, splendida frazione di Campotosto (AQ), sulle rive dell’omonimo lago. Il cognome tradisce le origini montanare. La fonte è il gruppo “MASCIONI E I MASCIONARI NEL MONDO”, dove le ricostruzioni dell’albero genealogico si sprecano. Bene, ho atteso tre ore per dire ‘sta cosa. Complimenti alla commare, all’Italia, al gruppo, a tutti”.

Bisogna risalire molto indietro per trovare l’Italia vincitrice all’Eurofestival, con Gigliola Cinquetti e Toto Cotugno. Il rock dei Maneskin ha fatto esplodere l'Ahoy Arena di Rotterdam che ha ospitato la manifestazione che, dopo tre serate su Rai 4, ha esordito per la finale ieri in prima serata su Rai 1, con il commento di un Cristiano Malgioglio molto competente e di un tifosissimo Gabriele Corsi. Alla vigilia, dove comunque erano tra i favoriti e appunto incrociando le dita hanno ripetuto «Non succede... ma se succede», pregustando «una soddisfazione pazzesca», con il loro brano tra i più scaricati della manifestazione i 4 ragazzi italiani hanno conquistato il riconoscimento per il miglior testo: “Zitti e buoni (a prescindere dalle modifiche fatte rispetto all'originale per il divieto di turpiloquio) è stata giudicata dalla giuria del concorso come «una canzone insolente. Le metafore nei testi sono ben scelte e ti parlano costantemente. Questa non è una canzone dolce, e quindi le immagini non sono gradevoli, ma volutamente dirompenti. Zitti e buoni è un grido crudo dei disadattati di questa società falsa». Alla vittoria ha portato la somma delle preferenze espresse con il televoto, che ha inciso per il 50% (il regolamento non permetteva di votare dall’Italia la band italiana e così per tutti i Paesi rappresentati), mentre per l’altra metà hanno inciso i voti della giuria di qualità di ogni paese. Al secondo posto la Francia con Barbara Pravi e la sua “Voilà” al terzo la Svizzera con Gjon’s Tears on “Tout l’univers”.