Il documentario “La Casa Viola” dei pescaresi Liguori e Calandra sbarca a Roma
PESCARA. Sbarca a Roma “La Casa Viola”. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il documentario dei pescaresi Maria Grazia Liguori e Francesco...
PESCARA. Sbarca a Roma “La Casa Viola”. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il documentario dei pescaresi Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra, ambientato nell’omonima casa-rifugio abruzzese, è stato proiettato ieri pomeriggio alla Casa del Cinema. La Casa Viola è un luogo protetto e riservato per garantire la sicurezza delle sue ospiti, accoglie donne vittime di violenza e concede loro la possibilità di portare con sé anche i propri bambini. È durato tre anni il lavoro dei due autori, che hanno incontrato donne coraggiose, donne che, a un certo punto della loro vita, hanno avuto il coraggio di dire “Basta”, la forza di fuggire e ricominciare. Liguori e Calandra, insieme con la professoressa Anita Trivelli (sua l’iniziativa della proiezione nella Capitale), docente di Cinema del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, sono stati ospiti, in vista della proiezione romana, del programma “Hollywood Party”, in onda su Rai Radio3. Il documentario è in proiezione, inoltre, in questi giorni a Pratola Peligna, Sulmona, Popoli, Grottafferrata e all’Arca Multiplex di Spoltore. «“La Casa Viola” coniuga sapientemente la densità emozionale della questione affrontata e la forma espressiva, celebrando con finezza la resilienza femminile» spiega Anita Trivelli. «È un esempio di “cinema utile”, per dirla con Roberto Rossellini, che ha suscitato interesse, partecipazione e riflessioni in ogni circostanza divulgativa». Si dicono «molto felici e orgogliosi che il film sia inserito nella cornice di pregio della Casa del Cinema di Roma», i due autori. «È un’occasione unica, perché la voce potente delle donne che hanno dato vita e anima al documentario possa raggiungere il maggior numero di persone possibile».
La prima proiezione è stata ospitata, lo scorso anno, a Pescara ed è stata al centro di numerose iniziative realizzate nei due poli universitari della d’Annunzio e al cinema Massimo, organizzate e curate dalla professoressa Trivelli, consulente scientifica del film.