Gabriele Pedullà premiato a Pescara (Fotoservizio di G.Lattanzio)

PESCARA

Il Super Flaiano di Narrativa ai Biscotti di Gabriele Pedullà  

Ieri sera a Pescara la consegna dei riconoscimenti per la letteratura. Oggi il galà con il premio Oscar Helen Mirren e altre stelle di tv, cinema e teatro

«Non sono ottimista sul fatto che dopo il Covid gli esseri umani saranno migliori. L’esperienza serve pochissimo, gli errori che facciamo sono sempre gli stessi».
In collegamento Skype dalla sua Barcellona, Javier Cercas Mena, ha inaugurato così, con un ragionato pessimsimo, la serata finale del Flaiano per la Letteratura, ieri sera nel Teatro D’Annunzio di Pescara. Lo scrittore spagnolo vincitore del Premio Flaiano Internazionale di Letteratura ha aperto la cerimonia, trasmessa in diretta televisiva da Rete8, che ha proclamato vincitore del Super Flaiano per la Narrativa 2020 lo scrittore Gabriele Pedullà per il romanzo con «Biscotti della fortuna» edito da Einaudi. Pedullà l’ha spuntata per un solo voto su Walter Siti in gara con «La natura è innocente» (Rizzoli); terzo, Giorgio Montefoschi con il libro «Desiderio» (pubblicato da La Nave di Teseo).

Javier Cercas Mena
Stasera, il Premio Flaiano celebrerà il suo gran galà delle stelle del cinema, della tv, del teatro e della radio, con il Premio alla Carriera all’attrice britannica, Helen Mirren, premio Oscar, nel 2007, per il film “La regina”. Con lei altri attori a ricevere il Pegaso d’Oro della 47esima edizione dei Premi Flaiano: Aldo Giovanni e Giacomo, Pierfrancesco Favino e Lunetta Savino, Paola Quattrini e Giulia Lazzarini, Lorella Cuccarini ed Edoardo Leo, Licia Colò , Luca Barbarossa e molti altri.
Javier Cercas Mena, 58 anni, è uno scrittore, saggista e opinionista per il quotidiano spagnolo El País. A partire dal suo romanzo di maggior successo «Soldados de Salamina» fino all’ultimo «Terra alta», le sue opere sono state tradotte in più di venti Paesi e in più di trenta lingue. «È un grande onore per me ricevere questo premio», ha detto Javier Cercas Mena. «La felicità è muta, non è eloquente. In un mondo felice il romanzo non esisterebbe perché vive della cose che non sono buone. Noi scrittori trasformiamo il dolore in bellezza, in senso. Per questo, la letteratura è utile a patto che non voglia essere utile, altrimenti diventa propaganda, ideologia».
Donatella Di Pietrantonio, abruzzese di Arsita, vincitrice del Premio Campiello nel 2017 con il romanzo “L’arminuta” ha consegnato il Premio Flaiano Bper Narrativa Giovani a Claudia Petrucci in gara con «L'esercizio» (La Nave di Teseo) in collegamento da Perth in Australia dove vive.
Il Premio Flaiano di Italianistica, invece, è stato assegnato a due autori: in collegamento video da Chicago, Natalie Schmitt. con il saggio «Performing Commedia dell'Arte, 1570-1630» (edito dall’Istituto Italiano di Cultura Chicago); e, in collegamento video da Seoul in Corea del Sud, Sangjin Park con «La Divina Commedia: l'epica cantata da Dante» (Istituto Italiano di Cultura-Corea).

Lorenzo Colantonio e Antonio D'Ottavio con la targa speciale
È stata, poi, consegnata dal presidente del Premio Flaiano, Carla Tiboni, la targa speciale del presidente per la 47esima edizione dei premi internazionali Flaiano a Lorenzo Colantonio, giornalista del Centro, e il regista televisivo, Antonio D’Ottavio, per il programma televisivo “Mezz’ora senza virus” trasmesso da Rete8, dedicato a due grandi i abruzzesi: Ennio Flaiano e Corradino D’Ascanio».
Infine, il Premio Flaiano Speciale della presidenza di Narrativa è andato ad Angelo Fabbrini, per il libro «La valigetta dell'accordatore» (Passigli Editore), e, alla memoria, a Francesco Durante, scomparso lo scorso anno, per il libro «Camillo & Son: Vita e morte di due grandi giornalisti tra Italia e America», pubblicato dalla storica casa editrice lancianese Carabba.
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