Arisa durante l'intervista a Mosciano Sant'Angelo, in una pausa delle prove (fotoservizio di Luciano Adriani)

L'INTERVISTA / ARISA

«L’Abruzzo mi tocca il cuore» / VIDEO

La cantante parte da Mosciano con il tour “Una nuova Rosalba nei club”. Domani il live al Pin Up

«Abbiamo fatto una passeggiata in riva al mare, di notte, dopo aver mangiato il pesce più buono del mondo. Ci troviamo molto bene qui, siamo a nostro agio, come in famiglia. La gente è accogliente, a Mosciano e a Roseto, dove andiamo spesso. Abbiamo fatto un sacco di cose, sono stata anche al mercatino dell’usato… il vintage è la mia passione».
Sono intense queste giornate nel Teramano di Arisa, al secolo Rosalba Pippa, vincitrice due volte a Sanremo, cantante raffinata e intensa ma anche popolare e divertente, che ha scelto il Pin Up di Mosciano sant’Angelo per preparare il tour “Una nuova Rosalba nei club”, di presentazione del disco “Una nuova Rosalba in città”.

GUARDA IL VIDEO

Arisa: "Si sta veramente bene qui"
La cantante di origini lucane prepara al Pin Up di Mosciano Sant'Angelo il nuovo tour "Una nuova Rosalba nei club" (video Luciano Adriani)

Domani sera nel locale moscianese il concerto di apertura di una tournée che toccherà Perugia (Afterlife il 26 marzo), Roma (Largo Venue il 27), Milano (Magazzini Generali, il 29), Firenze (Viper, il 30), Livorno (The Cage, 5 aprile), Cesena (Vidia, il 6), Torino (Hiroshima Mon Amour, l8), Padova (Hall, il 10), Brescia (Latteria Molloy, l’11). Concerti in passato a Pescara e Avezzano, Arisa/Rosalba, natali a Genova ma famiglia e infanzia lucane, rispose presente alla solidale chiamata alle arti “Amiche per l’Abruzzo”, il mega concerto del 2009 allo stadio Meazza di raccolta fondi per i terremotati dell’Aquila. Ma soprattutto ha toccato il cuore di molti, non solo abruzzesi, mescolandosi due anni fa tra la folla in chiesa al funerale di Silvana e Luciano, morti nella tragedia dell’hotel Rigopiano, e intonando commossa la sua canzone “L’amore della mia vita”, che i due coniugi cantavano felici in un video caricato in rete dal figlio. «Fu una decisione presa d’istinto», racconta Arisa al Centro in una pausa delle prove. «Sono partita con un mio amico alle 5 del mattino dalla stazione di Milano. Una decisione importante, dolorosa, senza un motivo particolare. Sono una persona prima che una cantante, e mi capita di voler fare cose che mi toccano. Non pensavo però che questa cosa avrebbe avuto tanta risonanza mediatica».

Arisa durante le prove al Pin Up di Mosciano Sant'Angelo

Venendo al disco, si riappropria del suo nome, Rosalba. Come convivono Arisa e Rosalba?
Molto bene. È importante che Arisa dia il tempo a Rosalba di sentirsi bene, e che Rosalba dia il tempo a Arisa di essere migliore. Sono stata sempre molto estrosa, Arisa mi dà la possibilità di esprimere il mio estro. Non so cos’avrei fatto nella vita se non fossi diventata una cantante.
Perché ha scelto di presentare il disco nei club?
Ho sempre pensato di avere un potenziale goliardico rigoglioso, ho voglia di far festa con le persone. Mi piace pensare che la gente venga a divertirsi a un mio concerto. In uno spazio raccolto sono possibili le battute, i siparietti, l’intrattenimento. Il divertimento è fondamentale per smorzare la pesantezza della vita quotidiana.

Arisa e il motto delle scimmiette sagge giapponesi: "Non vedo"
Un laboratorio creativo con 6 producer e 17 autori, oltre a lei stessa che firma due brani. È un album di svolta?
Non lo so, spero che sia l’inizio per una sperimentazione sempre più libera, con sonorità nuove. Ma non per pochi, spero che con i suoi significati, l’ironia, l’energia positiva e il ritmo questo disco possa invece abbracciare un’utenza massiccia.
A quale brano è più legata?
“Il futuro ha bisogno d’amore” è un pezzo importante. È un brano che mi emoziona molto perché racconta con semplicità una mia convinzione profonda: il mondo non è un insieme di confini e passaggi obbligati, non esistono persone di serie B. C’è bisogno di tutti. Ma sono legata a tutti i brani del disco, un lavorosentito che ha richiesto un impegno di un anno e mezzo.
Ai Festival di Sanremo si è divertita di più come cantante o come conduttrice nel 2015?
Come conduttrice ero più spensierata. Come cantante hai un progetto da presentare, la musica è qualcosa di viscerale. Farei tutt’e due le cose di tanto in tanto.

"Non sento"
Da dove viene la sua passione per il vintage, nelle sonorità come negli abiti?
Vengo da una famiglia abituata a riadattare tutto. Mia zia, rimasta vedova presto, riadattava gli abiti della Caritas. Noi ragazze indossavamo quelli. Mi piace l’idea ecosostenibile di recuperare e riusare tutto. È il mio modo di fare la mia parte. Quanto alla musica, oggi non viene inventato niente. È conoscendo il passato che si riesce a comporre qualcosa di buono anche oggi. La musica del passato ci è familiare, siamo già settati per quelle armonie e melodie.
Nel brano “Gli amanti sono pazzi” una ragazza incontra l'ex con la nuova fiamma ma invece di essere gelosa di lui s’innamora a prima vista di lei. Le è mai capitato?
Sì, mi è capitato.

"Non parlo"
Si definirebbe gender fluid?
Non mi definisco in qualche modo, ma aldilà delle scelte personali penso che ci si innamori delle persone, ci si può innamorare di chiunque. L’amore, che ha tanti gradi, non ha a che fare col genere. Ci sono tante forme d’amore che non hanno a che fare con la sessualità. Io amo molto, ricambiata, i miei amici.
E ora è innamorata?
Sì.
Un uomo o una donna?
Di un bravo ragazzo. Molto paziente. In questo molto femminile. Io invece ho un’energia mascolina. Insieme componiamo un puzzle perfetto. Oggi sono le coppie eterossessuali (ride, ndc) ad avere più problemi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA