IL LIBRO

La grande storia delle “macchine da pesca” 

“La costa dei trabocchi” raccoglie 250 immagini e saggi dalle origini al rilancio turistico con guida anche enogastronomica

LANCIANO. Oltre 250 immagini di quasi cento fotografi accompagnano i testi di cinque autori che raccontano in duecento pagine uno dei tratti più suggestivi del litorale abruzzese: sono i numeri de “La costa dei trabocchi”, il volume che avvia la collana Patrimoni/Heritage della casa editrice Carsa.
Il libro, già pregevole per qualità della stampa e veste grafica, è arricchito dalla versione inglese: ogni pagina, a fronte della versione italiana, ha quella inglese nelle traduzioni di Angela Arnone. Autori dei testi sono invece il giornalista Carlo Cambi, il professore universitario Franco Farinelli, lo scrittore Paolo Di Paolo, e gli architetti Marialuce Latini e Alessandro Sonsini. Il contributo della maggior parte dei fotografi arriva grazie al concorso fotografico #LibroCostaDeiTrabocchi sviluppato tramite il sito www.paesaggidabruzzo.com, ed è integrato con gli archivi della casa editrice e di Cala Lenta.


Il libro, pubblicato nel novembre scorso, è stato presentato anche all’ultimo Vinitaly, che si è svolto a Verona dal 15 al 18 aprile, nello stand della Citra, azienda vitivinicola con tremila soci vignaioli e seimila ettari di vigneti. L’articolo di Cambi che chiude il volume dedica infatti ampio spazio al “versante” enologico e alla gastronomico di costa e dintorni.
La pubblicazione si apre invece con un grande classico della letteratura abruzzese: la descrizione della celebre “macchina da pesca” che fa Gabriele D’Annunzio nel “Trionfo della morte”. Il primo testo, “La costa di Utopia”, è poi affidato alla penna di Farinelli, ortonese, docente di Geografia all’università di Bologna e presidente dell’Associazione geografi italiani, che ricostruisce l’evoluzione storica e ideale del nostro territorio nel contesto geografico e culturale del Mediterraneo e dell’Adriatico.
«Sintesi esemplare del Mediterraneo euroafricano e della sua civiltà» viene definita la costa dei trabocchi nella chiusura del saggio di Farinelli. Sonsini, architetto pescarese, redige una sorta di guida alla trentina di trabocchi che costellano la costa tra Ortona e Vasto, passando per San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro.
«Non è possibile stabilire un numero preciso», spiega tuttavia l’architetto, «perché l’entità di queste macchine da pesca è tutt’ora in continua modificazione, considerato che alcuni comuni della costa stanno progettando di realizzarne di nuovi, visto l’improvviso successo turistico di questo territorio». Interessanti sono inoltre le notizie storiche sulle origini delle costruzioni: le prime notizie risalgono addirittura al XIII secolo, anche se il percorso evolutivo verso il trabocco attuale comincia a metà ’600, con l’impulso decisivo dato dalle capacità degli artigiani ebrei che arrivarono all’epoca dalla Francia e dalla Germania.
Di quel periodo resta tutt’oggi una traccia viva in molti cognomi della zona, come Wirren che diventò Verì o Heineken che mutò in Annicchini. I “ragni colossali”, come li definì D’Annunzio, catturarono l’attenzione di artisti e letterati: ne parla la Latini, architetto originaria di Chieti, nel saggio “Il trabocco nell’arte, tra letteratura, pitture e fotografia”. Le macchine da pesca abruzzesi hanno fatto capolino non solo delle opere di abruzzesi celebri quali D’Annunzio, Michele Cascella, Vincenzo Alicandri, ma hanno catturato l’attenzione anche di chi arrivava da lontano, come il 65enne fotografo inglese Michael Kenna.
Latini è l’unica autrice a firmare due articoli: nel secondo, “Il territorio tra architettura e natura”, si sposta più marcatamente sulla terraferma per portare il lettore tra tutto ciò che offre il territorio circostante, dalla celebra abbazia di San Giovanni in Venere al Mumi di Francavilla, dai tratturi ai santuari.
Paolo Di Paolo, 35enne romano finalista del Premio Strega nel 2013, ha contribuito con il racconto inedito “Sporgersi”. Le ultime pagine sono di Carlo Cambi, autore televisivo e radiofonico, volto noto di Rai1 per le trasmissioni La prova del cuoco e Uno mattina verde. Tra i fondatori del Movimento turismo del vino, Cambi porta il lettore tra i vigneti a ridosso del litorale, mentre nelle “sue” pagine l’obiettivo delle macchine fotografiche si posta sulle vigne e sulla lavorazione dell’uva, senza trascurare i piccoli tesori gastronomici delle terre dei trabocchi.
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