Niccolò Fabi a Lanciano «Faremo un viaggio musicale ed emotivo» 

Il cantautore domani super ospite delle Feste di Settembre  «In lockdown non ho sofferto la solitudine, è una mia amica»

LANCIANO. Sarà «un viaggio musicale emotivo» quello che Niccolò Fabi proporrà al pubblico domani sera a Lanciano. Il cantautore romano farà tappa con il suo tour estivo al Parco Villa delle Rose, nell’ambito delle Feste di Settembre 2021. Il concerto inizierà alle 21.30.
Due ore ininterrotte di musica da cui lasciarsi trasportare, in cui immergersi totalmente. Un flusso in cui parole e suono si fondono creando una condizione «spirituale ed emotiva» che avvicina i musicisti al pubblico, in un abbraccio virtuale collettivo. Un viaggio tra i sentimenti, un crescendo di emozioni. Con Fabi sul palco ci saranno Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Filippo Cornaglia e Daniele “Mr. Coffee” Rossi.
Fabi com’è stata la ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia?
«È stato un importante stimolo vitale per tutti, sia per chi suona che per chi ascolta. È stata una gioia vedere la macchina ripartire, trovare spettatori felici di poter rivivere questo momento di aggregazione emotiva e di condivisione».
Il suo album “Tradizione e tradimento”, pubblicato nell’autunno del 2019, è stato anticipato dal singolo “Io sono l’altro”. Quanto è difficile mettersi nei panni dell’altro oggi?
«Lo è sempre di più, a maggior ragione in un periodo come quello che abbiamo passato, in cui i contatti fisici sono stati minori. La vicinanza fisica aiuta l’empatia, per conoscersi in maniera più approfondita bisogna guardarsi negli occhi».
Il lockdown ci ha costretti a stare molto di più con noi stessi, cosa a cui in molti cercano di sfuggire. Com’è il suo rapporto con la solitudine?
«In questo io, come molti dalla sensibilità artistica e che fanno questo mestiere, siamo stati privilegiati perché abituati a vivere l’esperienza della solitudine, che è vitale per la creatività. L’atto creativo è un atto molto solitario. In questo senso, noi autori abbiamo sofferto meno la solitudine proprio perché è profondamente ricercata, conosciuta da tempo, è un’amica ormai di anni».
Qual è il ruolo del cantautore oggi?
«Quello di aiutare le persone a fare più chiarezza su quello che stanno sentendo, perché qualcun altro lo scrive per loro e le rappresenta. In alcuni casi, questa rappresentazione è anche un conforto. Le canzoni si inseriscono spesso nella vita delle persone, come se fossero pietre miliari, puntellano la nostra strada e ci ricordano cose della nostra vita, sia belle che brutte. I cantautori sono anche costruttori di queste pietre».
“Tradizione e tradimento”, nei propositi iniziali avrebbe dovuto essere un disco molto “elettronico”, con la sperimentazione di nuove chiavi espressive...
«È stato sicuramente un disco molto elaborato. C’era un’idea iniziale che si è trasformata nel corso dei mesi. È segno di intelligenza e sensibilità capire che se si ha un proposito e quel proposito non si compie va corretto il tiro».
Come sarà il concerto di Lanciano?
«Un percorso emotivo coerente. Sento la grande libertà di poter scegliere le canzoni da proporre. Negli anni, ho visto che il pubblico mi segue al di là del fatto che c’è una canzone del cuore da ascoltare. Il pubblico viene a un mio concerto perché sa che può trovare un certo tipo di atmosfera, che si parla una determinata lingua».