Odoardi nella sua Lanciano con l’ultimo film: racconto gli incontri lungo l’Europa

19 Settembre 2023

LANCIANO. Il cinema poetico e di ricerca di Stefano Odoardi al Flic – Festival Lanciano in Contemporanea. Dopo musica, teatro e danza la rassegna prosegue con due appuntamenti dedicati al cinema e ai...

LANCIANO. Il cinema poetico e di ricerca di Stefano Odoardi al Flic – Festival Lanciano in Contemporanea. Dopo musica, teatro e danza la rassegna prosegue con due appuntamenti dedicati al cinema e ai quartieri storici. Domani alle 21, Polo museale Santo Spirito, proiezione di “Wall Dialogue Resistance” di Odoardi, per L’Altro Cinema del Flic. Il regista lancianese parteciperà alla serata (ingresso gratuito).
Il film è un mosaico visivo e sonoro composto dagli incontri con scrittori, artisti visivi, fotografi, danzatori, coreografi, illustratori, musicisti, «persone che vagano nell’immaginazione, rendendola urgente e necessaria per il cambiamento». È il racconto delle testimonianze raccolte in un viaggio durato cinque settimane attraverso l’Europa, indagando il tema del muro come elemento di ostacolo o di opportunità. Tema al centro delle residenze vissute nel 2022 dagli artisti tra Cuneese, Marsiglia, Saragozza, Porto, Cagliari, nell’ambito del progetto “Wall Dialogue Resistance”, ideato dalla coreografa e danzatrice Sara Marasso e dal contrabbassista e autore Stefano Risso. Il film di Odoardi inizia con le immagini della prima residenza artistica, in Valle Vermenagna. La proposta del Filc per i quartieri storici di Lancianovecchia e Civitanova è “Amigdala” della compagnia milanese Sanpapiè, in programma domenica 24 in quattro orari: alle 11, 12.30, 17, 18.30. Per i primi due turni ritrovo (ore 10.30 e ore 12) al teatro Fenaroli, per i turni pomeridiani piazza d’Armi delle Torri Montanare. Massimo 30 persone per volta. A pagamento. Performance site-specific in cui danzatori e spettatori condividono lo spazio scenico, “Amigdala” prosegue la ricerca di Sanpapié (pronuncia del francese sans-papiers, senza carte, riferito alle persone senza documenti per l’immigrazione) verso una «danza pubblica», esperienza partecipata di pubblico e performer senza distanze né filtri. Musica, parole e suoni sono diffusi da cuffie silent-disco che permettono dinamicità in ogni luogo. La performance esplora, spiega la compagnia, «cosa accade nelle nostre amigdale (la “centralina” delle emozioni nel cervello umano, ndc) in occasione di un trauma, indagando le comuni dinamiche di reazione e percezione e come l’intelligenza emotiva, corporea e sociale si comporta nel mutamento, riorganizzando e rigenerando un sistema frantumato».