Rinascere come una fenice grazie alla musica 

Nel libro scritto con la teramana Lisa Di Giovanni la toccante vicenda dell’artista Salvatore Cafiero

Il potere della musica che salva dall’inferno della celiachia quando ancora era una malattia senza nome e spesso scambiata per anoressia o per qualche disturbo psichico. Il vibrare delle corde della chitarra che hanno permesso a Salvatore Cafiero musicista, cantautore e produttore salentino che vanta una carriera da solista e collaborazioni con alcuni tra i maggiori cantanti italiani di riprendere in mano la propria vita e di risorgere come una fenice. Un viaggio tra sofferenza, libertà, voglia di esprimersi e affermarsi raccontato in Phoenix, il potere immenso della musica, un’opera autobiografica scritta a quattro mani con la giornalista, scrittrice, poetessa e portavoce Anas di Isola del Gran Sasso, nel Teramano, Lisa Di Giovanni ed edita da L’erudita.
«È stato sotto al lockdown del 2020 che ho riavvolto il nastro della mia vita», racconta Cafiero, «e con l’incoraggiamento di Lisa ho tradotto i ricordi in parole con un invito alle nuove generazioni a custodire la diversità, a costruirsi sui propri limiti, a perseguire attitudini e pensieri». Cafiero è stato un bambino e adolescente “diverso”, ha vissuto il senso di impotenza di una fragilità costitutiva nella quale la cura è venuta prima dall’esterno, dalle intime vibrazioni con cui la musica scuoteva l’aria e dalla tensione delle corde di chitarra, e poi, casualmente, da un’infezione di epatite A che gli ha fatto scoprire un regime alimentare con cui ha aperto una nuova fase della vita. «Una condizione che l’ha tenuto imbrigliato per anni, tra dolori lancinanti, attacchi di panico e un corpo che non riusciva a fiorire», spiega Di Giovanni. «Solo la musica in quella cantina dove si esercitava con i grandi maestri del rock, del jazz e del blues è riuscita a trasformare un malessere vitale e farlo diventare l’artista affermato che è ora».
Un’opera che si apre con le toccanti parole dell’amico e collega, il noto cantautore Raf e con la riflessione della psicologa di Isola del Gran Sasso e docente all’Università Tor Vergata di Roma Maura Ianni, nella quale arte, dolore e riscatto si uniscono dando vita a una storia in cui potersi specchiare e dalla quale trarre conforto e ispirazione per ritrovare la forza di volontà, la fiducia e il coraggio per la realizzazione dei propri sogni.
«Il suono, la melodia, il ritmo rendevano tutto più semplice perché mi permettevano di volare dove mi sentivo al sicuro e dove i miei mali perdevano terreno», conclude Cafiero. «Nessuno vi aiuterà quando avrete il vento a sfavore, ma sarete voi i capitani della vostra barca anche in mezzo alla tempesta».
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