Rollo, Pinto e Conte vincono il “Bonanni” 

Palma ex aequo per i tre diversissimi poeti nell’edizione web che ha avuto ospite la poetessa brasiliana Marcia Teophilo

L’AQUILA. Giuseppe Conte con “Non finirò di scrivere sul mare” (Mondadori), Alberto Rollo con “L’ultimo turno di guardia” (Manni) e Antonio Maria Pinto con “Tutte le poesie” (Oèdipus). I tre finalisti della sezione A, dedicata alla poesia edita, sono stati decretati vincitori ex aequo della 19ª edizione del Premio internazionale L’Aquila Bper Banca intitolato a Laudomia Bonanni.
Una cerimonia particolare che, nel rispetto delle restrizioni anti-Covid, si è svolta da remoto, su una piattaforma web ospitata dai canali internet e social del Premio. Presenti alla diretta, moderata da Eva Martelli, due dei vincitori, Rollo e Conte. Il riquadro di Antonio Maria Pinto, scomparso a inizio novembre dopo una lunga malattia aggravata dal Covid, è stato occupato dal il critico letterario e curatore del suo libro Francesco Muzzioli. «Antonio», ha ricordato quest’ultimo, «aveva al suo attivo una consistente produzione di versi, che si può leggere riunita nel volume pubblicato da Oèdipus nel 2018 e qui premiato. La sua poetica era fondata sulla ripresa attualizzante del comico-giullaresco spesso attraverso la favolistica allegorica (con animali protagonisti) e la satira di ogni pretesa di superiorità e supponenza. Una operazione ricca di molteplici esperimenti e acrobazie formali e di una ricerca lessicale importante».
Ospite d’onore di questa edizione la poetessa e antropologa brasiliana Marcia Teophilo. Arrivata in Italia negli anni Settanta, si è occupata di relazioni culturali con il Brasile e ha pubblicato diverse raccolte sia in portoghese sia in italiano. Il suo maturo bilinguismo si è esercitato nel corso degli anni anche in un’intensa attività di traduzione. Fin dagli esordi, ma con particolare insistenza nelle raccolte pubblicate dopo il 2000, la sua poetica si fonda sul recupero di miti e leggende della foresta amazzonica e sulla denuncia degli abusi compiuti nei confronti dei popoli indigeni e del loro patrimonio naturale e culturale. All’Amazzonia, infatti, è dedicata la maggior parte dei libri degli ultimi anni, tra questi: “Amazzonia respiro del mondo2 (2005), “Amazzonia sempre...” (2010) e “Amazzonia oceano di alberi” (2011), raccolte, tutte, che alimentano e declinano l’attaccamento dell’autrice a questa terra reale e insieme trascendente. «La scelta dell'ex aequo è stata imposta dalla alta qualità della produzione poetica, che non ha messo la giuria nella condizione di poter valutare le differenze tra queste tre opere», ha detto il segretario del Premio, Giuliano Tomassi. Commovente anche il ricordo dei componenti della giuria scomparsi, nomi importanti nel panorama culturale italiano: Sergio Zavoli e Marco Santagata. Quest'ultimo, scrittore e critico letterario di Zocca (Modena), lo stesso paese di Vasco, è stato ricordato dalla professoressa Liliana Biondi. «Un'edizione speciale. Ancora una volta abbiamo vinto ogni impedimento come nel 2009», ha detto l'onorevole Stefania Pezzopane, presidente della giuria del Premio, «ci è mancato il rapporto diretto con il pubblico e le studentesse e gli studenti. Ma non è mancata la grande poesia, grazie ai tre finalisti Conte, Rollo e Pinto, purtroppo deceduto, ma ugualmente premiato e letto in diretta da Francesco Muzzioli. Straordinaria Marcia Theopilo anche con i versi dedicati all’Aquila». Tra i collegamenti, quello con la poetessa Anna Maria Giancarli, una delle anime di questa iniziativa. Il Premio ora guarda al traguardo del ventennale del 2021.