“TraMiti”, la piccola mostra su quei teramani nel blu che scrivono la vita della città
TERAMO. Al caffè, luogo conviviale per eccellenza, con Ivan Graziani e Melchiorre Delfico, con Giannina Milli, Maria la Gattara e una ragazza di oggi, e poi una bambina e il suo cono gelato, e tre...
TERAMO. Al caffè, luogo conviviale per eccellenza, con Ivan Graziani e Melchiorre Delfico, con Giannina Milli, Maria la Gattara e una ragazza di oggi, e poi una bambina e il suo cono gelato, e tre coppe levate in un brindisi.
Quattro tele del colore azzurrino del mare, con personaggi teramani celebri e non, di ieri o a noi contemporanei, nella sorprendente mostra “TraMiti”, creata insieme dagli artisti Mario Dal Mare (Lamberti, al secolo) e Marino Melarangelo, esponente di una famosa dinastia artistica teramana.
Le opere di “TraMiti” sono esposte, almeno fino a Natale, sulle pareti del Caffè Manari e attraverso le ampie vetrine dialogano con la solenne facciata principale della basilica cattedrale di Teramo e i resti delle possenti mura dell’anfiteatro romano, che corrono tra la curia e il duomo. Mario Dal Mare ha avuto l’idea di questo lavoro a due mani anche come atto simbolico per prendere le distanze, spiega, «dall’individualismo narcisistico e autoreferenziale presente nell’arte contemporanea, in cui ognuno pensa solo al proprio lavoro, alla propria creazione, senza confrontarsi con altri autori». Dal Mare, nomen omen, ha dato avvio al processo creativo di “TraMiti”, immergendo nelle acque del mare Adriatico una grande tela (3x2 metri) dipinta di blu, per poi lasciarla giorni sulla spiaggia ad asciugare e trasformarsi, modellata dal vento e dalla sabbia. Da essa sono state poi ricavate quattro parti: due coppie pittoriche, chiamate “AvanTime” («Il blu notte diviene l’azzurro giorno. Ospita il piacere di compartire…», spiegano i due artisti), la bimba col gelato e il brindisi, e “Retrò” («il blu disperso ri/crea lo spazio nebuloso dei racconti… di volti e età, del libro della città…»), con i “Ri TrAtti al Caffè” che sono due omaggi, agli uomini, Graziani e Delfico, e alle donne di questa città, Giannina Milli, Maria la Gattara, e una ragazza del nostro tempo, ispirata a un’antropologa amica dei due artisti. «Una tela dipinta nel blu notte attraverso una danza rituale sulla spiaggia del Borsacchio, viene lasciata a scolpire se stessa nel paesaggio marino per giorni e giorni» si legge nella presentazione di “TraMiti”. «Dopo questo tempo di trasfigurazione operato da Mario Dal Mare, la creazione viene affidata al tratto metafisico di Marino Melarangelo per dipingere le trame degli atti simbolici nei caffè, convocando le figure che abitano la città e ne scrivono la vita». Le figure teramane ritratte al caffè, luogo di conversazione anche intellettuale, riunite nel presente dell’arte dai due autori nel loro incessante dialogo creativo sono dunque una ragazza di oggi, che legge ascoltando musica con le cuffie, un unicorno tatuato sul braccio; la poeta, musicista e cantante Giannina Milli, grande improvvisatrice di versi in salotti e caffè, della quale nel 2025 cadrà il bicentenario della nascita; il cantautore e rocker Ivan Graziani, con l’inseparabile chitarra, di cui era insuperabile virtuoso; Maria la Gattara, pittoresco personaggio che nel vicino teatro romano ha per anni sfamato e coccolato una folta colonia felina; lo statista, filosofo e giurista illuminista Melchiorre Delfico, deputato del Regno delle Due Sicilie, titolare di varie cariche ministerali nel Regno di Napoli.