Tre lunghe serate a Pescara con musica, videoarte e talenti del teatro sul palco 

Al Florian l’8ª edizione della rassegna nazionale di nuovi linguaggi Ospiti della rassegna nove compagnie nazionali: ghiotte anteprime 

PESCARA. Musica, videoarte e tanto teatro, giovani talenti e nuovi sguardi sul mondo per le tre serate di “Scenari Europei - un giovane festival”. dal 22 al 24 settembre al Florian Espace di Pescara, storico contenitore di innovazione, ricerca e contaminazione tra le arti dello spettacolo dal vivo diretto con passione dai fratelli Vellaccio. Per l’8ª edizione sono ospiti 9 compagnie nazionali, 3 per serata, in scena con progetti che vedranno la luce nei prossimi mesi, indicati come finalisti, selezionati o segnalati dal Premio nazionale Scenario - nuovi linguaggi per la ricerca, di cui il Florian è tra i più attivi promotori, è rivolto agli under 35. Ghiotte anteprime con la possibilità per il pubblico di intrattenersi a colloquio con gli artisti alla fine di ogni serata. Un panorama dinamico e vivace in cui spiccano anche realtà artistiche del territorio abruzzese, hanno tenuto a sottolineare ieri a Palazzo di Città i direttori artistici del Festival, Giulia Basel e Massimo Vellaccio del Florian Metateatro - Centro di produzione teatrale, qui in collaborazione con Associazione Premio Scenario, col sostegno della Regione, del MiC-Ministero della Cultura e del Comune di Pescara – assessorato alla cultura.
TEATRO Tocca a Ilaria Giorgi e Claudia Guidi di Rueda teatro aprire il festival venerdì 22 con lo spettacolo “Adesso che non so più niente”, selezione Premio Scenario 2023, progetto drammaturgico della regista pescarese Laura Nardinocchi (premio Scenario Infanzia 2020). Come spiegano le note al progetto, “Adesso che non so più niente” è uno studio attorno al tema delle etichette sociali, che nascono dal bisogno di dare una definizione convenzionale a persone e atteggiamenti che però spesso finiscono per esprimere giudizi e sentenze, ingabbiando le persone in un’unica prospettiva, un pregiudizio che impedisce loro di sviluppare la propria identità. E avanti con il teatro che racconta dello stato di crisi permanente, “Permacrisis” (venerdì 22), progetto finalista Premio Scenario 2023, opera dei Sea Dogs (Simone Chiacchiararelli, Giacomo Lilliu, Arianna Primavera, Francesca Zaira Tripaldi). Teatro che pesca nel vissuto personale e doloroso con “Baubò - utero e dilettevole” (sabato 23), monologo di e con Matilde D’Accardi, drammaturga e attrice. Progetto (selezione Premio Scenario 2023) che nasce dal bisogno di rompere una serie di tabù e di provare a scherzare in maniera dissacrante su ciò che normalmente viene passato sotto silenzio. Tre personaggi femminili che intrecciano i loro soliloqui dentro la cornice del reparto maternità in cui sono ricoverate, al centro di “Tre voci”, di Tilia Auser (segnalazione Premio Scenario 2023) da un radiodramma in versi di Sylvia Plath, ancora sabato 23. Mentre domenica 24 è di scena il progetto finalista Premio Scenario 2023, di Compagnia Banicolà (Antonio Basile, Mattia Lauro e Claudia Nicolazzo) “Due - canto di balene per pinguini soli”. E si chiude con il progetto Premio Scenario Periferie 2023 di e con Valentina Dal Mas con “Luisa”, nome di una donna conosciuta in una cooperativa sociale che opera «al recupero globale di persone in qualunque modo emarginate». Luisa cuce. «Cucio per filo e per segno, disegno punti a manocuore». Cuce se stessa all’aria che la circonda, per non sfilacciarsi lontana dal mondo.
Musica e videoarte completano il programma. Venerdì di scena l’emergente band abruzzese Twik, Twelle voce, Vik batteria, Filippo Maria Di Nardo chitarra, Lorenzo Marcozzi basso: sonorità pop rock con influenze sperimentali, ambient e hip-hop. Sabato, Mvr progetto musicale di Virginia Bisconti (studi al conservatorio di Pescara) composto da Mvr voce e chitarra, e Federico Manuppella tastiere. Domenica, “Come fare fiori rossi”, videoarte dell’artista iraniana Zoya Shokoohi, in Italia dal 2015 e con legami nel capoluogo adriatico, laureata in pittura e in Nuovi linguaggi espressivi, specializzata in antropologia museale e dell’arte. Col progetto “Aizarcomed – Democrazia”, chiede di registrare dei video su «come fare fiori rossi». L’insieme dei contributi è diventato un archivio. «Un fiore, per ogni azione ingiusta», scrive Zoya, «per ogni dolore, per ogni persona uccisa. Vorrei fare una piantagione di fiori rossi, per tutte le persone che lo Stato iraniano uccide». Ogni sera inizio alle 20.45 e fino alle 23, incontri con gli artisti a cura di Massimo Vellaccio e Paolo Verlengia e la partecipazione di Pippo Di Marca, Sibilla Panerai, Miriam Ricordi, Anna Paola Vellaccio.