Addio al padre della processione

Malore stronca Roccioletti (fondatore del Venerdì santo aquilano): aveva 93 anni

L’AQUILA. «Chiamiamo subito il sindaco: con una “mantovana” alla “De Amicis” la processione può passare in via San Giacomo della Marca».

Così, quella mattina d’inizio marzo, scortato dal suo bastone e da una forza d’animo inusuale per una persona della sua età, fra’ Salvatore Roccioletti, al secolo Nicola, 93 anni, combatté al telefono, nella redazione del Centro – al secondo piano di viale Corrado IV 50 – una delle ultime battaglie per la “sua” processione del Venerdì santo, rito collettivo di penitenza (al netto delle passerelle politiche e di quelle dei mantelli e grembiuli di varia foggia e forma) che caratterizza il triduo pasquale degli aquilani. All’altro capo del telefono l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, che invano tentò di dissuaderlo, adducendo superiori motivi di sicurezza. Ieri il cuore del combattivo Roccioletti, che nel 1954 ripristinò l’antica processione, che pure si fa risalire al 1500, ha smesso di battere. E lo ha fatto nel giorno di San Bernardino, festa alla quale il religioso originario del Chietino, ma da anni residente a Milano, non ha voluto rinunciare. E così, nella giornata segnata dall’offerta dell’olio e dalle altre iniziative in onore del santo senese, dopo aver partecipato alla messa solenne in basilica e al rinfresco successivo, il religioso ha accusato un malore al rientro in albergo. Allertato il 118, i medici lo hanno rianimato sul posto da un primo arresto cardiaco. Il cuore ha ripreso a battere. Fatale una seconda botta, al suo arrivo in pronto soccorso. I funerali potrebbero essere celebrati lunedì, nella basilica di San Bernardino. Se fra’ Salvatore, che lascia alcuni nipoti, avesse potuto scegliersi un giorno per il suo passaggio, avrebbe indicato senz’altro il 20 maggio, festa liturgica di San Bernardino, il grande predicatore.

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