Adolescente violentata alla stazione: il testimone in aula

Ascoltato uno dei giovani accusati dalla vittima (che all’epoca era minorenne) di aver partecipato agli abusi. Si andrà a sentenza il 19 novembre 2026
AVEZZANO. In tribunale una pagina nera della cronaca cittadina, nel merito del caso di abuso sessuale avvenuto in zona stazione ferroviaria. La violenza risale al 18 dicembre 2017. All’epoca dei fatti la vittima era appena adolescente. Denunciò l’accaduto soltanto dopo qualche giorno, intimorita dalle minacce dei suoi aggressori, che le avevano promesso di farle del male nel caso in cui si fosse rivolta alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Avezzano durante la fase delle indagini preliminari – e inserito nei capi d’imputazione a carico di A.M., 27enne di Avezzano, difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, e C.A., 31enne marocchino, difeso dall’avvocato Francesco Olivieri – i due giovani, in concorso tra loro, «avrebbero costretto la minore a subire atti sessuali, dopo averla indotta con una scusa a seguirli in un vicolo nei pressi della stazione di Avezzano».
Nei giorni immediatamente successivi avrebbero contattato la vittima «minacciandola affinché non rivelasse quanto successo». Disperata, la ragazzina chiese aiuto alla famiglia e riusci a denunciare quanto subìto. Ieri l’udienza dinanzi al collegio presieduto dal giudice Marianna Minotti. A latere Anna Cuomo e Francesca D’Orazio. È stato ascoltato un terzo soggetto, inizialmente accusato dalla vittima di aver partecipato alla violenza facendo da palo, salvo essere scagionato nel corso delle indagini condotte dalla questura dell’Aquila. Ha riferito dinanzi ai giudici di non essere coinvolto e che, all’epoca dei fatti, conosceva già la parte offesa, che però aveva ribadito di non sapere chi fosse. Si andrà a sentenza il 19 novembre 2026.
@RIPRODUZIONE RISERVATA

