Afghanistan, attacco ai paracadusti italiani Ucciso un soldato, tra i feriti un abruzzese

25 Luglio 2011

Scontro a fuoco durante un'operazione congiunta con le forze locali a nord-ovest di Bala Murghab. La vittima è il caporalmaggiore David Tobini. Altri due militari feriti, uno è originario di Roccaraso: Simone D'Orazio di 29 anni

ROCCARASO. Un soldato del contingente italiano in Afghanistan ucciso e altri due militari feriti, di cui uno grave. È il bilancio dello scontro a fuoco avvenuto questa mattina a Bala Murghab. La vittima dell'attacco è David Tobini, nato a Roma il 23 luglio 1983, era in forza al 183° reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia. È il 41° italiano morto in Afghanistan. Uno dei due militari feriti è abruzzese, per la precisione di Roccaraso. Si tratta di Simone D'Orazio, 29 anni. L'abruzzese è in gravi condizioni ed è ora ricoverato in un ospedale dell'esercito americano a Kandahar. Sta invece meglio l'altro soldato ferito: Francesco Arena, 32 anni di Vibo Valentia, colpito lievemente al gomito destro.

La Russa: grave militare abruzzese. È "in condizioni critiche" e non "è fuori pericolo di vita", così il ministro della Difesa Ignazio La Russa descirve le condizioni di Simone D'Orazio. "Ha riportato una ferita da arma da fuoco sul lato sinistro del torace, ed attualmente è ricoverato in un ospedale americano".  Secondo quanto si apprende a Pistoia, dove ha sede il 183° reggimento paracadutisti Nembo, D'Orazio sarebbe già stato sottoposto a intervento chirurgico presso l'ospedale militare americano di Kandahar. Nel pomeriggio sono arrivati i bollettini medici da Kandahar, "Ora siamo moderatamente ottimisti": ha detto il colonnello Maurizio Zanchi, comandante reggente della caserma Marini di Pistoia, dove ha sede il reggimento di D'Orazio.

Attesa e paura a Roccaraso. Il caporal maggiore scelto Simone d'Orazio, è nato a Isernia nel 1982. Non è sposato e vive a Roccaraso insieme alla madre Antonella, alla sorella Manuela, che gestisce un noleggio di sci alla base degli impianti di risalita dell'Ombrellone, e al fratello Luca, che studia ingegneria all'Aquila. "Non era la prima volta che andava in missione", sottolinea il fratello, "anche se questa volta era restio a partire".

Il ministero della Difesa ha inviato a Roccaraso il nucleo di supporto psicologico. Da questa mattina la casa di Piazza dei Giochi della Gioventù di Roccaraso è meta di pellegrinaggio, anche il sindaco Francesco Di Donato è andato di persona a dare il proprio sostegno morale alla famiglia D'Orazio. "Siamo tutti vicini a Simone", ha detto, "in questo  particolare momento per la nostra comunità. Lui è forte e siamo convinti che ce la farà".

D'Orazio era alla terza missione all'estero. Simone D'Orazio si è arruolato nel 2001 e fa parte del 183° Battaglione Nembo del Reggimento Folgore di stanza a Pistoia, attualmente in Afghanistan con circa 360 uomini. La sua prima missione risale al 2005 in Sudan, mentre nel 2007 il caporal maggiore è stato in Libano. Quella in Afghanistan è la sua terza missione. Il suo rientro in Italia era previsto tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.

L'agguato in Afghanistan. I militari italiani sono stati vittime di un doppio attacco. Alle 4.15 di mattina, assieme a forze afghane, sono entrati nel villaggio di Bala Murghab, dove era stata segnalata la presenza di materiale esplosivo. All'uscita del villaggio, sono stati attaccati da un gruppo di insorti che hanno fatto fuoco, uccidendo il caporal maggiore Tobini e ferendo gravemente il caporal maggiore D'Orazio. Il contingente italiano ha cercato riparo in alcune case, ma i militari sono stati attaccati nuovamente da altri insorti, che si erano posizionati in abitazioni che non erano state precedentemente controllate. In questo secondo attacco è rimasto ferito il terzo militare italiano. L'intervento della forza aerea alleata ha consentito l'evacuazione delle forze italiane.
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