Agguato al metronotte, 7 indagati

Raffica di perquisizioni in case e uffici, sequestrati anche telefoni

SULMONA. Perquisizioni a raffica e 7 avvisi di garanzia: svolta nell’inchiesta sull’agguato a colpi di pistola nei confronti di un metronotte di Avezzano. A un mese dall’episodio, le indagini hanno subìto una brusca accelerata con una serie di perquisizioni eseguite fra Raiano, Avezzano e L’Aquila, in abitazioni e uffici.

Al momento gli investigatori battono diverse piste per far luce sul giallo. In base ai nuovi riscontri ottenuti dagli ultimi controlli, infatti, si sarebbe allargato anche il ventaglio delle possibilità sulle quali si sta muovendo la squadra anticrimine del commissario di polizia di Sulmona, sotto la supervisione del procuratore Federico De Siervo e del sostituto Maria Teresa Leacche. Ma al momento restano due le piste privilegiate: l’ambiente di lavoro del vigilante marsicano o le sue frequentazioni fuori dall’attività.

Sono sette le persone indagate fra Raiano, L’Aquila e Avezzano. Le stesse che hanno ricevuto l’avviso di garanzia in cui il procuratore De Siervo, contesta il reato di tentato omicidio. L’avviso di garanzia è stato consegnato ai rispettivi destinatari insieme al mandato di perquisizione proprio per permettere agli ispettori dell’anticrimine di poter svolgere delle verifiche. Nel corso delle perquisizioni in abitazioni e uffici sarebbero stati sequestrati documenti, computer e telefonini. Ulteriori riscontri sono attesi dai risultati degli esami che dovrebbero arrivare in questi giorni, dal laboratorio romano della sezione scientifica della polizia di Stato.

Soprattutto quelli relativi al calibro della pistola utilizzata nell’attentato andato a vuoto. Esami particolarmente complessi visto che non sono stati mai ritrovati nè le ogive né i bossoli dei colpi di pistola esplosi (si presume sei stando al racconto della guardia giurata, due dei quali finiti sulla carrozzeria dell’auto di servizio dell’uomo). Alla guardia giurata, inoltre, è stato sequestrato il giubbotto indossato nella notte in cui è avvenuto l’agguato. Il fatto si è verificato esattamente un mese fa nella zona industriale di Corfinio. Il vigilante stava effettuando il solito giro di controllo, lo stesso che faceva tutte le sere. L’uomo ha fermato la sua auto proprio davanti al piazzale della Lafarge gessi, in località Impianata, lasciando il motore in moto e i fari accesi.

Stava per incamminarsi verso l’ingresso della fabbrica che produce pannelli in gesso, quando è arrivata un’auto a tutta velocità. All’interno almeno tre persone. «Forse mi avevano seguito», ha raccontato la guardia giurata alla polizia, «ho visto scendere frettolosamente un uomo che impugnava una pistola, mi sono buttato a terra cercando riparo dietro la mia auto. Ho sentito una scarica di colpi e i proiettili colpire l’auto. Hanno sparato ad altezza d’uomo, volevano uccidermi». La vettura del metronotte è stata centrata nella parte posteriore. Gli attentatori sono poi ripartiti a tutta velocità, dileguandosi nel buio della notte.

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