GUERRA

Aiuti per l'Ucraina, L'Aquila si mobilita e fa il pieno. Il sindaco: «Attenti ai furbi» / VIDEO

Piazza Duomo trasformata in un grande centro raccolta, l'iniziatva sospesa alle 13 perché i magazzini sono stati riempiti con 86 quintali di viveri e vestiario, medicine e giocattoli. Biondi avvisa: «Il Comune non ha delegato nessuno per chiedere i soldi»

L’AQUILA. La città si "apre" agli aiuti umanitari verso l'Ucraina. E trasforma piazza Duomo in un maxi centro di raccolta di beni da spedire al popolo ucraino in fuga dalla guerra. Grande la mobilitazione. Già da alcuni giorni sono diverse le associazioni, e con loro anche Comuni del territorio e dipendenti comunali, impegnate nella raccolta di generi di prima necessità per i profughi ucraini. Una rete solidale costituita la scorsa settimana e diventata con il passare delle ore sempre più ampia.

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L'Aquila, piazza Duomo si trasforma in centro raccolta aiuti per l'Ucraina
La mobilitazione nel capoluogo fin dalle prime ore della domenica (video di Raniero Pizzi)

Tanti i volontari, e tra loro molti giovani, impegnati nella raccolta di beni di prima necessità da inviare alla popolazione ucraina. Una rete, nata in accordo con la Comunità di Sant’Egidio, costituita inizialmente dalla Caritas diocesana, dalla Pro loco di Coppito, Ana Abruzzi di Barisciano, dalla Caritas parrocchiale di Coppito, dal Centro Celestiniano Fraterna Tau, da Demos Democrazia Solidale, dalla Pro loco di Tornimparte, dalle associazioni il Gigante buono(Poggio Picenze) e il Coraggio di un sorriso. Una rete alla quale hanno aderito tantissime altre realtà (associazioni, Pro loco, centri anziani, gruppi di protezione civile, scuole). In prima linea, in questa gara di solidarietà Cansatessa, Pettino, Arischia, Civita di Bagno, Barete, Collepietro, Scoppito, Pizzoli, Cagnano Amiterno, Montereale e frazioni, Campotosto. Ma l’elenco continua a essere provvisorio. Certa, invece, la partenza (con l’ausilio della Comunità di Sant’Egidio) tra qualche giorno dei primi tir carichi dei beni raccolti. Intanto, la stessa rete sta predisponendo anche gli aiuti per le famiglie ucraine in arrivo all’Aquila e nel comprensorio in sintonia con i Comuni e con le associazioni presenti nelle diverse zone. Ed è in corso la predisposizione degli elenchi delle persone disposte ad accogliere i profughi, perlopiù donne e bambini, in fuga dalla guerra.

In questa situazione arriva anche l'avviso di prestare attenzione da parte del sindaco Biondi: «Sono insistenti le segnalazioni che ci arrivano in queste ore circa persone che, a nome del patrocinio comunale, chiedono soldi per aiutare il popolo ucraino in fuga dalla guerra. Si tratta o di malintenzionati o di persone non autorizzate ad agire per conto dell’amministrazione che non ha individuato nessuno per questa attività».
Biondi ricorda anche a chi dona abiti o altro genere di abbigliamento «di verificare lo stato degli indumenti affinché gli stessi possano ritenersi dignitosi e utili a donne, bambini o anziani in fuga da un paese in guerra, secondo le normative anti-Covid vigenti».

AGGIORNAMENTI. Vista la grande quantità di beni ricevuti, gli organizzatori si sono visti costretti a sospendere alle 13 la raccolta in piazza Duomo e al parcheggio del terminal “Lorenzo Natali”, perché i centri di stoccaggio, predisposti al terminal e alla sede comunale di via Ulisse Nurzia sono pieni. Sono stati raccolti 86 quintali di beni, tra viveri e vestiario, medicine e giocattoli, per le donne e i bambini in fuga dalla guerra: 36 quintali sono stoccati al parcheggio del terminal “Lorenzo Natali” di Collemaggio e altri 50 quintali sono depositati all’autoparco comunale.

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