«Al Progetto Case dispettucci del Comune»

Sopralluogo dei 5 Stelle: le recinzioni dei privati abbelliscono, un errore la rimozione forzata

L’AQUILA. «Non vi è alcuna ostruzione a qualsivoglia passaggio comune o pertinenza, non vi è alcuna indecorosità negli abbellimenti e nelle recinzioni di legno o di fil di ferro poste dagli inquilini, mentre invece risultano assolutamente indecorose tutte le parti comuni e di pertinenza, nonché di passaggio condominiale in cui transitano anche persone anziane e bambini, dove sono palesemente visibili i danni dell’incuria e della mancanza di ogni tipo di manutenzione». È una sentenza senza appello, quella emessa da una delegazione del Movimento 5 Stelle, dopo il sopralluogo effettuato negli alloggi del Progetto Case di Bazzano. Sotto accusa soprattutto gli interventi di rimozione di strutture e oggetti nelle parti comuni delle piastre, affidati nelle scorse settimane dal Comune «a disoccupati assunti come operai, con una paga in voucher a 7 euro netti l’ora e che spesso sono abitanti degli stessi agglomerati in cui vengono mandati a realizzare il “dispettuccio” comunale nei confronti degli aquilani».

Il M5S contesta i provvedimenti, interpretando il regolamento condominiale approvato a novembre del 2011, che all’articolo 4 dispone di «non effettuare variazioni a strutture presenti o crearne di nuove senza autorizzazione della proprietà. È ammesso solo l’arredo con fioriere e piante vegetali in genere. Ma chi è davvero proprietario», sottolineano i grillini, «del Progetto Case e Map? Il Comune può dimostrare con carte alla mano di esserne il titolare? Fatto sta che sono stati rimossi anche gli abbellimenti di fioriere e piante, atti a realizzare un minimo di dignitosa privacy». Altre critiche riguardano il computo per i consumi di acqua, luce e gas, in cui viene considerata anche la superficie del giardino e il fatto che «nel circolo di regole non regole», il Comune abbia fatto installare nei contatori dell’acqua dei rubinetti supplementari, che permetteranno di staccare la fornitura a chi non pagherà l’utenza». Nell’elenco dei problemi figurano anche «numerose lampadine esterne fulminate, la mancanza di illuminazione negli androni dei palazzi e la chiusura, con dei paletti di legno, delle stradine in cui di solito transitano le ambulanze».

Romana Scopano

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