Altro dramma della solitudine: trovato morto in casa a 70 anni

Amedeo Pucci non rispondeva alle chiamate: inutile l’arrivo dei soccorritori, il decesso forse la sera prima. Il sindaco: «Era una persona benvoluta da tutti in paese. Una tragedia che ci colpisce nel profondo»
CAPITIGNANO. Dramma della solitudine a Sivignano, frazione di Capitignano. Nella mattinata di ieri è stato infatti rinvenuto il corpo senza vita di Amedeo Pucci, 70 anni, probabilmente stroncato da un malore nel sonno. A dare l’allarme sono stati i vicini del 70enne, insospettiti dal fatto che l’uomo non rispondesse al citofono né alle telefonate. Figlio unico, Amedeo Pucci non si era mai sposato, e dopo la perdita dei genitori era rimasto da solo in quella stessa abitazione dove ieri hanno poi fatto irruzione i vigili del fuoco del comando provinciale dell’Aquila.
Così, la storia, si è tristemente ripetuta anche stavolta: i vicini tentati di entrare in casa ma che poi desistono perché in fin dei conti è pur sempre un reato, per quanto animato dalle migliori intenzioni. Quindi la chiamata alle forze dell’ordine e l’arrivo dei pompieri a fare strada all’ingresso in casa degli operatori del 118. Il corpo immobile e la dichiarazione di un decesso che in questo caso risalirebbe alla sera precedente. Sul posto anche i carabinieri.
«Era una persona a cui tutti volevano bene qui in paese», lo ricorda il primo cittadino di Capitignano, Franco Pucci. «Mi sentivo personalmente legato ad Amedeo, non solo perché la nostra conoscenza risale agli anni dell’adolescenza, periodo in cui, essendo lui di qualche anno più grande di me e dei miei coetanei, era l’unico che già guidava, scarrozzandoci senza mai chiedere nulla in cambio. Ma anche perché», prosegue, «pur non essendo parenti, avevamo lo stesso cognome. E poi compivamo gli anni lo stesso giorno, il 20 aprile, tanto che ci facevamo sempre gli auguri a vicenda».
«Era una persona buona», dice, «un gran lavoratore che in passato ha prestato servizio per una ditta di Aprilia. E che da quando era andato in pensione pensava solo a coltivare il suo orto – a cui teneva tantissimo – oltre a frequentare i suoi compaesani, con cui è sempre stato in ottimi rapporti. Io stesso sono stato a cena con lui solo qualche giorno fa», racconta. «Si tratta di una disgrazia che ci colpisce molto e siamo tutti dispiaciutissimi. Riposi in pace». I funerali si terranno domani alle 15 nella chiesa di San Silvestro di Sivignano.
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